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A Teatro con Giada

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A cura di Giada Giaquinta

Brera

Colazione da Tiffany al Teatro Manzoni dal 25 febbraio al 17 marzo 2013

Dopo una lunga tournée approda a Milano lo spettacolo “Colazione da Tiffany” di Truman Capote

Dal 26 febbrao al 17 marzo al Teatro Manzoni potrete sognare con l’adattamento teatrale di Samuel Adamson. La regia di Piero Maccarinelli e due giovani interpreti già conosciuti dal grande pubblico, Francesca Inaudi e Lorenzo Lavia. 

In molti hanno visto il film "Colazione da Tiffany” diretto da Blake Edwards, ma in pochi hanno assistito alla sua rappresentazione teatrale del romanzo di Truman CapoteNessuno invece probabilmente conosce la vera origine del titolo. Un’origine brillante e trasgressiva; si racconta che nasca da un aneddoto raccontato all’autore da un suo amico: durante la seconda guerra mondiale un uomo di mezza età passa una notte con un marine. La domenica, lo invita per un buon breakfast ed il giovane che ha sentito dire che Tiffany è un luogo molto elegante e ignora che si tratti di una gioielleria, chiede di essere portato a colazione da Tiffany

L'adattamento del celebre romanzo breve si avvicini alla scrittura di Capote più del film che, genialmente diretto da Blake Edwards e interpretato dal mito Audrey Hepburn, ne ha costruito la fama mondiale.

Sul palco del Manzoni a intepretare Holly sarà Francesca Inaudi, formatasi al Piccolo di Milano e nota al pubblico per le sue molteplici apparizioni televisive e cinematografiche. Suo compagno in scena Lorenzo Lavia, figlio d’arte, ha lavorato spesso in teatro. L'opera con brillante leggerezza e un pizzico di malinconia, porta in scena le vicende di Holly, una ragazza del Sud che si è trasferita a New York, dove frequenta il bel mondo dell’East Side ma anche personaggi equivoci come il mafioso Sally Tomato che lei visita a Sing Sing o il suo avvocato Mr. O’Shaughnessy.

I suoi amici sono personaggi fatui: Mag Wildwood, una fotomodella dell’Arkansas; O.J. Berman, agente di secondo piano di Hollywood; il diplomatico brasiliano Josè Ybarra-Jaegar; Rusty Trawler, miliardario nazista; Middy Munson, ex attrice ora giornalista di gossip; Madame Spanella, cantante lirica pettegola e frustrata. l’amaro retrogusto di una insondabile malinconia.

Alla base della scrittura secca, brillante e frizzante ma nello stesso tempo dura di Colazione da Tiffany, potrebbe esserci un'ispirazione che rimanda alla madre dell'autore del romanzo, Nina Capote, detta Lilli Mae, aveva preso l’abitudine di lasciarlo solo per passare lunghi periodi a New York. Forse Nina è la prima ispiratrice della figura di Holly Golightly-Lulamae Barnes. Anche Nina come Holly si sposa in giovanissima età, lascia il marito, si ribella alle convenzioni ed al rigido moralismo americano degli anni ‘30 - ’40 e frequenta amici ricchi e fatui, personaggi di un mondo ingenuamente alla ricerca della felicità esteriore.

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