I Duran Duran sono tornati sulla scena con un nuovo album, All You Need Is Now, presentato in anteprima ieri sera al Teatro dal Verme in una serata organizzata da Vogue e dal Comune di Milano. Ecco il mio breve resoconto della serata.

La parte antistante il teatro al  mio arrivo era gremita di gente nonostante la temperatura "polare". Sulla parte sinistra in bella vista una Peugeot RSZ bianca che riportava il logo della Milano Loves Fashion con i fortunati vincitori del concorso (come scritto in un precedente post) che posavano davanti alla vettura, grati per l'opportunità di assistere a questo evento. O

ltre a vip, curiosi e fortunati che si erano aggiudicati i biglietti con i concorsi organizzati da Vogue e dagli sponsor, era un susseguirsi di personalità del mondo della moda, giornalisti e qualche starlette riconoscibile dal fatto che sfoggiavano una mise estiva (ma rigorosamente cool) "riscaldata" solo da una mini pelliccia. Un concerto blindatissimo e rigorosamente su invito, come vuole il mondo Vogue che ha visto occupare le prima file da Letizia Moratti, Franca Sozzani, Donatella Versace, il direttore di Vanity Fair Luca Dini, il principe Giovannelli, Martina Colombari e Billi Costacurta, Melissa Satta e Bobo Vieri e altri personaggi famosi, sono entrati poco prima che si spegnessero le luci della sala (come tutte le star che si fanno attendere) e che si accendessero i riflettori per l'entrata di  Simon Le Bon & co.

Accolta da un'ovazione del pubblico, la band ha alternato brani del loro nuovo album come  "All You Need Is Now" che dà il titolo all'album, a canzoni che li hanno consacrati al successo come " A view to a kill". Un tuffo nel passato, esattamente negli anni '80 per gli ex adolescenti presenti in sala che, bando alle etichette glamour, si sono alzati in piedi battendo le mani a ritmo di musica, complice il grande carisma di Simon Le Bon, che in grande forma ha mantenuto alto il tasso adrenalinico in teatro, cimentandosi anche in qualche frase in un italiano stentato. Bellissima esibizione, anche se in tanti, me compresa, speravano cantassero Wild Boys.