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Mercoledì, 24 Aprile 2024
A Teatro con Giada

A Teatro con Giada

A cura di Giada Giaquinta

I "diversi volti" di Albanese

Il comico porterà i suoi "Personaggi" alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini

Antonio Albanese torna a Teatro, luogo in cui ebbe inizio la sua carriera, interpretando, con  una caleidoscopica mimica facciale che lo ha consacrato al successo, delle caricature di "uomini medi" del nostro tempo, esplicitando un pensiero contemporaneo che trova espressione nell’ ottimismo insensato, nella nevrosi, nell’alienazione e nel vuoto ideologico; elementi che si intrecciano incarnandosi in una galleria di anti-eroi.
Troveremo quindi lo stereotipo dell'immigrato che non riesce a inserirsi al Nord, l’ imprenditore brianzolo dedito solo al lavoro, che pur essendo sposato, non vede la propria moglie dal tempo dell'unica sua vacanza, fatta a Sharm el Sheik; ma anche il sommelier serafico vestito con tanto di grembiule nero e al collo il tastevin, che osserva, fa roteare e annusa un calice di vino pronunciando con enfasi aggettivi puerili.
Ma la più nota delle sue "maschere" è  il politico corrotto,  personaggio che riscosse grande successo dalla collaborazione con la Gialappa's band nel programma "Mai dire domenica su Italia 1" e adesso ospite fisso del programma "Che tempo che fa"  condotto da Fabio Fazio. 
Cetto Laqualunque, candidato politico perverso e depravato, che ha un grande disprezzo verso la natura, la tradizione e le donne, si pone sempre come grande innovatore promettendo grande abbondanza di donne e di "costruire un pilastro di cemento armato per ogni bambino che nasce". È molto ignorante e si esprime in un politichese tutto suo trasformando varie parole in avverbio aggiungendo il suffisso -mente, esempio: "Comunquemente", "Infattamente", "Tralatramente".

La trama dello spettacolo, scritta con Michele Serra e  rappresentata dall'11 febbraio al 7 marzo al "CiakWeBank.it Fabbrica del Vapore", ci svela un mondo fatto di ossessioni, paure, deliri di onnipotenza e scorciatoie, ma dove alla fine anche la poesia trova posto.

Indicato a mio avviso non solo a chi è fan di Albanese e desidera lasciarsi strappare un sorriso dalla sua mimica, ma anche al più scettico e saccente degli spettatori, poichè non si tratta solo di comicità, ma di un sorriso ironico che porta con sé l'amarezza della scoperta di una realtà che delude le nostre attese; attese nei riguardi di aspetti della quotidianità che, nascosti come sotto un velo di Maya dalla polvere delle rassicuranti abitudini da automi, vengono riportati alla luce dall'ironia, mostrandoci gli aspetti dell'esistenza in tutta la propria contingente debolezza.

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