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Dall'agguato di Santo Stefano alle cure della Ca' Granda

Dalla chiesa di Santo Stefano alla Ca' Granda: un percorso affascinante, ricco di storie e bellezze artistiche. La passeggiata per sabato 26 maggio

Ossario-2L’itinerario del 26 maggio  per le vie di Milano, è per tutti gli studenti dell'università statale di Milano, un passaggio quasi obbligato. Così come  per tutti coloro che devono arrivare in via Larga. Partiremo infatti dalla chiesa di Santo Stefano, nella piazza omonima. Già presente nel V secolo e dedicata in un primo momento a san Zaccaria,  venne distrutta da un grandissimo incendio, insieme a gran parte della città,  nel 1075.  Venne ricostruita a partire dal 1585 su progetto di  Meda ma ad opera di Trezzi,  dopo che Carlo Borromeo la eleva a basilica stazionale.

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Il campanile è invece opera del Buzzi (1643) che sostituì quello precedentemente crollato. All'interno della chiesa, alla destra del presbitero si può ammirare la cappella Trivulzio di Meda. A fianco della chiesa venne fondato nel 1145 un ospedale, all'epoca il più grande di tutta la città che venne poi assorbito dalla Ca'Granda.

Proprio di fronte all'ingresso è possibile vedere un pilastro: è quanto rimane del porticato antico ed è il luogo dove venne ucciso Galeazzo Maria Sforza  il 26 dicembre 1476. In questa chiesa venne battezzato Michelangelo Merisi, più conosciuto come Il Caravaggio. Nella stessa piazza ammireremo San Bernardino alle Ossa: di origine medioevale, venne rifatta dalla fine del XVII secolo da parte di Biffi. Intorno al 1930 la canonica che si edificò, andò a sostituire le vecchie case del verziere. E' possibile vedere qui la tomba di famiglia di Cristoforo Colombo. Sulla destra si trova la cappella Ossario: costruita nel 1210 venne rimaneggiata nel 1695.

La volta è affrescata da Ricci e tutto l'ambiente è rivestito da ossa umane, proveniente dai cimiteri aboliti nel XVII secolo. Percorrendo poche centinaia di metri arriviamo alla Ca'Granda. Oggi conosciuta come Università degli studi di Milano, l'ex Ospedale Maggiore fu fortemente voluto da Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti come ospedale dei poveri. Raggruppò in un'unica sede i vari poli ospedalieri all'epoca presenti (1456). Il nome Ca' Granda  è dovuto al fatto di essere un edificio particolarmente grande, soprattutto per l'epoca. Opera del Filarete, fu uno dei primi edifici rinascimentali a Milano; rivisto nel 1600 da Richini, nel secolo successivo venne aggiunta un'ala.

Santo Stefano, Ca' Granda © Milanodavedere.it

Ancora oggi è possibile ammirare i chiostri originari che servivano da magazzini per legna, il ghiaccio, che danno il nome ai vari cortili: cortile della ghiacciaia, cortile della legnaia. Sulla via F.Sforza è ancora visibile il portale per accedere al naviglio, proprio a fianco alla chiesa di Santa Maria Annunciata, la cui caratteristica è quella di non avere la facciata in quanto inserita nel porticato del cortile centrale. Raccontarlo è bellissimo, leggerlo ci auguriamo lo sia altrettanto.

Vedere tutto questo dal vivo, sentendo le storie che questi luoghi hanno da raccontare è fantastico: per questo vi aspettiamo per il nostro tour di sabato 26 maggio.

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