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Redazione

Milano come la Puglia? Beh speriamo, no?

C'è un detto che dice che "se a Milano ci fosse il mare sarebbe una piccola Bari": vince le primarie del centro-sinistra Giuliano Pisapia. L'ennesima sconfitta per il Pd e l'ennesima prova di forza di Vendola e Sel.

C’è un detto che dice che “se a Milano ci fosse il mare sarebbe una piccola Bari” che mai come ora potrebbe essere più calzante. Eh si, Giuliano Pisapia è il candidato alle comunali 2011 ufficiale del centro-sinistra che si scontrerà con la neo ufficialmente ri-appuntata Letizia Moratti (direttamente da Berlusconi ieri al teatro Nuovo via telefono).

Giuliano Pisapia ha cominciato la sua campagna 4 mesi fa da indipendente e si deve a lui la decisione del Pd di fare le primarie (che altrimenti avrebbero attentamente evitato) e poi per strada ha raccolto l’appoggio di Sinistra e Libertà ma soprattutto di Nichi Vendola, astro nascente della sinistra che ormai si pensava morta e sepolta dopo le ultime politiche.
Ma facciamo una piccola analisi locale e nazionale di quello che è successo ieri sera, nonostante l’affluenza inferiore alle attese (che certo non sminuisce la forza del risultato ottenuto da Pisapia e dai suoi sostenitori).

L’avvocato Giuliano vince a livello locale per il suo riconosciuto impegno civile e per la costante partecipazione alla vita pubblica del capoluogo lombardo: perché diciamocelo francamente, Pisapia non è certo un pericoloso bolscevico estremista che spaventa l’elettore moderato nonostante sia stato già parlamentare di Rifondazione Comunista per diverse legislature, è piuttosto un radical-chic ben inserito e molto conosciuto in città che si prodiga spesso per il bene della collettività facendo volontariato e aderento ai movimenti. Il suo punto di forza è stato secondo me, una proposta di cambiamento molto concreta rispetto alla Milano attuale e la sua capacità di riunire intorno a sé la sinistra così detta “radicale” e settori importanti di moderati e intellettuali milanesi (tra questi, per esempio, il giornalista Gad Lerner).

Se invece vogliamo aprire un attimo l’orizzonte locale e guardare alla politica nazionale, la vittoria di Pisapia da due indicazioni fondamentali: il Partito Democratico, o quantomeno i suoi vertici, dimostrano una volta di più il loro totale scollamento rispetto alla base, non capendo quelle che sono state anche le critiche interne al partito (Davide Corritore su tutti) rispetto alla candidatura di un personaggio, Stefano Boeri, che fino al giorno prima aveva lavorato per Ligresti e che in tema di parchi è famoso per la sua idea del “verde verticale” (una grattacielo con alberi che spuntano qua e la sostanzialmente). Il problema è ovviamente tutto interno ai democratici, che se vanno avanti di questo passo altro che 26% alle prossime politiche…

Il secondo punto fondamentale è l’ascesa di Nichi Vendola, anch’esso strettamente collegato ovviamente alla miopia del Partito Democratico. Un Vendola che viene costantemente contrastato nella sua ascesa a leader del centro-sinistra e papabile prossimo candidato premier, nonostante abbia dimostrato di poter prendere la Puglia a d’Alema e ieri, con la Vittoria di Giuliano Pisapia, di poter schiacciare la macchina dell’ex pci che tanto si era spesa (e ha speso) per far trionfare il candidato Boeri.

Per ora l’unica cosa che posso sperare è che il Pd non decida di appoggiare all’ultimo Tabacci e l’Udc piuttosto di non sostenere Pisapia, come già viene detto da qualche commentatore politico, ma loro sono votati al suicidio!

Buona fortuna Giuliano e nel frattempo…Buona città!
S.
 

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