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Redazione

Raccomandati, figli di e fratelli di: ma chi abbiamo eletto in Lombardia?

Dopo la tornata elettorale è il momento di vedere chi ce l’ha fatta e chi no . Un excursus dettagliato dei figli di, dei fratelli di e dei mariti di che costelleranno il nostro nuovo consiglio regionale. Evviva la Lombardia e la democrazia

Ok le elezioni sembrano quasi un lontano ricordo e ognuno si lecca le sue ferite (più o meno profonde), quindi è tempo di guardare a chi ce l’ha fatta, a chi questa regione la governerà per i prossimi 5 anni oppure ne sarà la flebile opposizione.

Partiamo dal super partito del super presidente del consiglio, che perde diversi consensi anche nella sua Regione simbolo. Una breve scorsa alla sua lista fa venire fuori 3 nomi interessanti: Romano La Russa, Giancarlo Abelli e Nicole Minetti (anche il picchiatore Riparbelli ce l’ha fatta).

Romano La Russa è il fratello minore del ministro della Difesa (anche il meno bello…il che è tutto dire!). I La Russa comandano a Milano, tanto che Ignazio è il “commissario” occulto del Comune di Milano: eh si, lady Brichetto-Arnaboldi è troppo poco allineata con il partito e quindi deve essere controllata a vista. Si vocifera da tempo infatti che la testa dell’assessore Croci (quello troppo “ambientalista”) sia stata chiesta proprio dal ministro e che il sindaco abbia a malincuore dovuto piegarsi.

Giancarlo Abelli invece è un pezzo da 90 in Lombardia (di quelli potenti potenti). E’ considerato il tramite ufficiale tra Formigoni e Berlusconi (Abelli è anche senatore del Pdl) e per di più è il marito dell’assessore di Pavia Gariboldi, finita in carcere tempo fa per l’inchiesta Montecity-Santa Giulia. La signora riciclava il denaro del re delle bonifiche lombarde Grossi. Abelli, per sua stessa ammissione, ha ricevuto dall’imprenditore truffaldino orologi costosi e passaggi gratis sul suo jet privato.

E poi c’è lei, la mia preferita Nicole Minetti. Chi frequenta questa rubrica spesso sa che lei ha un posto speciale nel mio cuore: è una delle 7 donne (si solo 7 avete capito bene) che ci saranno in consiglio ed è l’igienista dentale di Silvio Berlusconi e ballerina di fila di svariati varietà televisivi. Prima che la critica feroce arrivi da più parte e che qualcuno insinui che le donne non sono solidali tra loro, ribadisco il mio problema con Nicole: “Dopo una stagione intera di scandali, la politica…ha bisogno di persone competenti in ruoli chiave, non certo di veline sgambettanti…che non nobilitano nemmeno il ruolo della donna in politica e nella società civile!!!”

Tra le file della Lega, il nome che spicca su tutti è quello di Renzo Bossi, un “figlio di papà” doc. Renzo infatti, è il figlio del Senatur ed  quello che ha raccolto il maggior numero di consensi in assoluto nella città di Brescia. Se anche volessimo tralasciare la questione nepotistica della sua candidatura, quello che non si può non notare è la “carriera” di Renzo. Il nostro eroe infatti, ha ripetuto la maturità ben 4 volte prima di farcela a farsi sganciare (da una scola privata) un diploma: gli studenti italiani gli hanno dedicato pagine e pagine internet per queste sue debacle e qualcuno l’ha anche simpaticamente proposto per il Ministero dell’Istruzione. Intanto è arrivato in Regione e da li si vedrà…

In tema di figli di papà c’è anche Elisabetta Fatuzzo. Se Silvio fa le leggi ad personam, Carlo Fatuzzo è il re del “partito ad familiam”: il fondatore del Partito dei Pensionati ha infatti passato lo scettro del comando del movimento alla figlia.

Come dice qualcuno: “aspettiamo di vederli all’opera prima di valutarli”. Va bene, ma almeno intanto sapete con chi avrete a che fare.

Nel frattempo...Buona città!
S.

Ps: Per ragioni di sintesi ho evitato di omettere una lista completa di quelli che ricoprono due incarichi contemporaneamente….un papiro non sarebbe bastato!
 

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