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Redazione

Podestà paga i dipendenti perché vadano al suo compleanno

Una mail per annunciare ai dipendenti che saranno pagati durante i festeggiamenti per il compleanno del presidente della Provincia Podestà. Senza contare che anche il buffet è offerto dalla collettività. Paura che non vogliano venire al suo compleanno presidente?

Dopo il riconoscimento ad hoc per l'altissimo sovrano Berlusconi e per l'amicissimo di quest'ultimo Don Verzè, Podestà ne ha pensata e combinata una delle sue. E per quale motivo? Per festeggiare il suo complenno con i dipendenti della Provincia e a spese della collettività.

Grazie a Il Fatto Quotidiano possiamo sapere come sono andate esattamente le cose: Podestà ha inviato una mail ai 2mila dipendenti per annunciare che avrebbe celebrato durante la giornata del 23 luglio il suo compleanno tranquillizzandoli che "Le ore della cerimonia saranno comunque considerate lavorative". Ai dipendenti della Provincia sarà offerto un pranzo (o un welcome coffee, che fa più figo mi sa) e poi potranno conoscere l'uomo da cui dipendono e per cui lavorano per qualche ora (il presidente si mischierà alla folla di "plebei" viene quasi da dire).

Se le ore dei festeggiamenti saranno contate come lavorative, i dipendenti saranno pagati per festeggiare il loro capo ovviamente tutto a spese della Provincia, che paga anche il buffet.

Quando io festeggio il mio compleanno in ufficio la torta e lo spumante me li porto da casa e me li pago. Dubito che l'azienda vorrebbe pagare per farmi la festa, ma almeno la mia è una azienda privata e se anche volesse farlo non spenderebbe il denaro di tutti.
E se il welcome coffee è pagato con il denaro di tutti, perché io non sono stata invitata?

Per di più la mia festa deve essere breve: o subito dopo la pausa pranzo o magari all'ora di "merenda": 15 minuti e niente di più poi tutti di nuovo al lavoro.

Mauri del Pd, con cui concordavo anche sul premio a Berlusconi, mi stupisce di nuovo e dichiara: "Forse Podestà aveva dubbi sulla scarsa partecipazione al suo 'compleanno', pensando che in pochi avrebbero rinunciato ad ore di lavoro per festeggiarlo. D'altra parte la possibilità di una scarsa partecipazione aveva fatto rimandare l'incontro, inizialmente previsto per venerdì 9 luglio quando c'era lo sciopero dei mezzi".

Forse il re è insicuro, come il suo imperatore…

Nel frattempo….Buona Città!

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