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T'el see che a Milan... ?

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A cura di Enea Rossini

Figino

Compie mille anni Figino, frazione agricola di Milano

Quasi persa nella campagna della periferia ovest, tra campi e parchi, la frazione di Figino è rimasta (quasi) intatta nella sua atmosfera di borgo agricolo

Un atto di compravendita di un terreno tra un privato e la basilica ambrosiana di Milano: è con questo atto che, nel 1017, si legge per la prima volta Figino in un documento scritto. Figino, frazione più che quartiere di Milano, è dunque millenaria. E condivide il "compleanno" con Seguro, oggi frazione di Settimo Milanese, perché tale Autelmo «de loco Segura» fu il testimone di quella compravendita.

Luogo storico di produzione di ortaggi, fragole e argilla (da figulinum, vasaio), Figino ospita il seggio elettorale milanese più distante da piazza del Duomo. Conserva l'atmosfera di un paese a sé stante, quasi perso nella campagna. I più lo conoscono per la presenza del termovalorizzatore Silla 2 dell'Amsa. La sua storia è quasi indissolubilmente legata alla Pieve di Trenno, quando il territorio del Ducato di Milano - e della diocesi ambrosiana - era diviso, appunto, in Pievi.

Nell'800 le vicissitudini amministrative furono piuttosto numerose, in linea con i passaggi di dominio (fino all'indipendenza italiana) che comportavano anche modifiche nei confini di potere pubblico locale. Così, in epoca napoleonica, il Comune di Figino annesse Quinto Romano e Pero, poi venne a sua volta annesso a Settimo Milanese recuperando autonomia con la caduta di Napoleone e la costituzione del Regno Lombardo-Veneto sotto dominazione asburgica.

Nel 1869 Figino divenne frazione del Comune di Trenno e, nel 1923, con Trenno fu annesso al Comune di Milano. Fu l'ultima espansione territoriale meneghina fino ai giorni nostri. In quegli stessi anni, fu istituito un collegamento di autobus a motore tra Figino e La Maddalena, oggi piazzale De Angeli. Collegamento che è quasi sempre rimasto inalterato, fino a pochi anni fa con la riorganizzazione delle linee di autobus in seguito all'apertura del capolinea M5 a San Siro: ma, notizia di aprile 2017, tra pochi giorni verrà nuovamente istituito lo "storico" percorso della 72, fino a De Angeli. Dall'altra parte invece, da tempo, Figino è collegata con M1 Molino Dorino e col Cimitero Maggiore.

Il legame amministrativo con Trenno si è (definitivamente?) perso con la riorganizzazione del decentramento milanese in nove Zone, negli anni '90, diventate Municipi nel 2016. Prima, sia Trenno sia Figino erano inclusi nella Zona 19. Poi Figino è stato incluso nella Zona 7 (ora Municipio 7), insieme al Parco di Trenno, mentre il centro abitato di Trenno è nella Zona 8 (ora Municipio 8). Può darsi che in futuro Trenno e Figino tornino "unite": a Trenno, infatti, vi è largo consenso nel tornare nel Municipio 7 per restare uniti al Parco (o, in alternativa, spostare il Parco nel Municipio 8).

Alcune palazzine moderne non hanno comunque intaccato l'aspetto e l'anima rurali di Figino: l'unico vero caso di "espansione edilizia" di questo spicchio di campagna milanese è la realizzazione del Borgo Sostenibile, nel 2015. Ma si tratta di un progetto di housing sociale a basso impatto ambientale, per un totale di 321 appartamenti. La sua inaugurazione ha coinciso con la risistemazione della viabilità: il Comune di Milano ha creato un senso unico circolare che facilita il transito automobilistico nelle strade più strette del centro storico di Figino, "dominato" dal campanile della chiesa di San Materno (1911).

Figino è oggi "confinante" con la Tangenzialina, l'arteria che da Settimo Milanese conduce fino a Baranzate (prima di Expo 2015 si fermava a Molino Dorino), e non è tanto distante dalla Tangenziale Ovest. L'altro modo per accedere alla frazione è da via Novara, passando per Cascina Bettole, censita nel 1605 per la prima volta. Un tempo non era solo cascina ma anche osteria e cambio di cavalli per la diligenza sulla via per Magenta. Bettole era su via Novara, che prima di Italia 90 è stata "spostata" a lato della cascina per ampliarla.

Figino confina anche con il Boscoincittà, parco urbano creato con l'impegno del Comune e di Italia Nostra a partire dagli anni '70. Il Boscoincittà, sempre più conosciuto e frequentato da tutti coloro che vivono nella periferia e semiperiferia ovest di Milano, è un esempio unico in Europa di forestazione urbana. Una perla di cui vanno giustamente orgogliosi gli abitanti di questa parte di città, anche se nel tempo non sono mancati i problemi, soprattutto le frequentazioni notturne, tanto che ad un certo punto, negli anni '90, si decise di recintarlo interamente.

Nel frattempo era diventato - soprattutto nei mesi estivi - ritrovo serale di centinaia di giovani, tra musica dei Nirvana e qualche birra in compagnia. Con inevitabili ripercussioni sulla pulizia l'indomani. Verso Rho, invece, confina col Parco dei Fontanili. Nel 2014 è stato istituito il Parco dei Cinque Comuni, nell'ambito di un progetto europeo, che coinvolge un'area votata al verde pubblico tra Milano, Pero, Rho, Settimo Milanese e Cornaredo, inglobando in un unico "contenitore" vari polmoni verdi: Parco delle Cave, Boscoincittà, Parco di Trenno, Parco dei Fontanili e Bosco della Giretta. Figino è proprio nel cuore di questo territorio.

I festeggiamenti per i mille anni di Figino sono iniziati il 26 marzo: tra molti dei circa 1.600 abitanti della frazione c'erano anche il presidente del Municipio 7, Marco Bestetti, e l'assessore alla cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno. Le istituzioni promettono "dodici mesi di festa", con eventi che andranno dalla riscoperta storico-culturale all'esplorazione paesaggistica, ad altro ancora.

Attorno a Figino resistono i campi, segno di un'attività agricola ancora viva, testimonianza del fatto che Milano è, comunque, secondo Comune agricolo italiano dopo Roma. Incontrare Figino significa scoprire un mondo di decenni fa, difficile da ritrovare anche nell'hinterland di Milano; significa tornare a spostarsi a piedi o in bicicletta da un paese all'altro (ad esempio, da Figino a Trenno passando per il Boscoincittà). Significa - anche - riscoprire un borgo antico di Milano, che pochi conoscono.

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