Maldini padre, figlio e nipote: la dinastia che Cesare iniziò con la famiglia chiamata Milan
Immaginare quelle sette lettere scritte su un’altra maglietta è difficile, quasi impossibile. Provare a immaginare quei sette caratteri stampati su uno sfondo diverso dal rossonero è un esercizio inutile, a tratti offensivo. Perché per Maldini, soprattutto per il capo famiglia Cesare, non c’era altra maglia se non quella del Milan.
E’ così è successo che quell’uomo venuto da Trieste, e morto nella notte tra il 2 e il 3 aprile a ottantaquattro anni dopo un’intera vita dedicata al Diavolo (i funerali), sia stato solo il primo tra i Maldini a onorare la casacca rossonera.
Dopo di lui, ed è una cosa che non è mai successa nella storia del Milan, sono venuti Paolo e Christian, figlio e nipote, entrambi con il sogno di onorare il Milan e il suo mondo. Tutto, naturalmente, sulle orme di papà.
E Paolo, capitano e bandiera del Milan, c’è riuscito benissimo, riuscendo ad alzare al cielo cinque coppe dei Campioni - il padre ne sollevò una difronte al Benfica di Esubio - e sette campionati, Cesare si fermò a quattro.
Ora, le speranze e i sogni della famiglia Maldini sono riposte nei piedi di Christian, venti anni e stellina del Milan primavera di Christian Brocchi. A più di cinquant’anni dall’esordio del nonno a San Siro. A più di cinquant’anni dall’inizio della dinastia Maldini al Milan, quella che per Cesare era una scelta di vita. D’amore.