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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Porta Venezia / Corso Buenos Aires

489 multe da pagare: ecco l’automobilista più anarchico d’Italia

Negli ultimi anni ha infranto ogni divieto facendosi scudo della targa straniera. La sua auto è stata trovata martedì in corso Buenos Aires: in divieto di sosta

Con quella di ieri fanno 490 e ventimila euro di sanzioni arretrate. Un record difficile da eguagliare anche per il guidatore più distratto. Ma la carriera dello sventato automobilista sembra finita qui. La sua auto, un’Alfa 159, è stata infatti rinvenuta martedì in corso Buenos Aires a Milano, posteggiata sulle strisce gialle riservate ai taxi. Trovata l’auto i vigili urbani hanno interrogato il database in centrale: la macchina, targa straniera, risultava immatricolata a Bucarest e rumeno è anche il proprietario, direttore di una rivista scientifica e residente a Lazzaretto di Milano.

Probabilmente il trasgressore ora salderà il suo debito con Palazzo Marino, ma la vicenda solleva un problema spinoso e mai affrontato seriamente: quello dei furbi che girano con targhe straniere per evitare le multe, ignorando i solleciti. E in realtà il caso dell’altro ieri non è neanche il più eclatante: l’anno scorso, ad esempio, un altro rumeno ha accumulato ben 27mila euro di sanzioni, ma di ‘casi minori’ ce ne sono a centinaia. Minori fino a un certo punto perché il danno per il Comune è notevole. I furbetti, infatti, spesso immatricolano l’auto all’estero consapevoli che gli enti locali rinunceranno a perseguire i trasgressori, troppe spese e per l’amministrazione il gioco non vale la candela. Palazzo Marino spende infatti ogni anno 500mila euro per finanziare l’attività di riscossione delle contravvenzioni straniere, praticamente la stessa cifra che incassa con le multe pagate.

"Sicuramente il sindaco Pisapia non ha il potere di modificare il codice della strada - è stato il commento rilasciato al Corriere della Sera da Alfredo Masucci, coordinatore Cisl della polizia locale - ma è sua facoltà dare indicazioni puntuali per perseguire con energia chi si nasconde dietro una targa straniera per violare le regole che agli altri automobilisti costano molto caro - sottolinea il coordinatore Cisl -. È una questione di equità sociale e fiscale, prima ancora che un dovere morale di questa amministrazione nei confronti dei cittadini milanesi»

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