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Cronaca

La madre di Boettcher al padre di Barbini: «La supplico di rivisitare il suo ricordo»

Il documento è stato prodotto dall'avvocato che assiste la famiglia di Pietro Barbini, brutalmente aggredito con l'acido

La madre di Alexander Boettcher, Patrizia Ravasi, ha scritto una lettera al padre di Pietro Barbini, il ragazzo aggredito con l'acido in maniera brutale in via Giulio Carcano. In quella occasione, le forze dell'ordine arrestarono Boettcher e poi anche l'amante Martina Levato (lui, all'epoca dei fatti, era sposato). La "coppia dell'acido". Si venne a ricostruire una ormai arcinota e terribile alleanza tra i due, che consisteva nel "punire" i ragazzi con cui Levato aveva avuto barlumi di rapporti intimi, affinché lei si purificasse. Boettcher e Levato, per l'aggressione a Barbini, sono stati condannati in primo grado.

Ma Boettcher si dice innocente. Il padre di Barbini, però, che era presente per aver accompagnato il figlio ad un fantomatico appuntamento in cui qualcuno avrebbe dovuto consegnare un pacco al ragazzo, ha raccontato di avere visto Boettcher incitare Levato a gettare l'acido addosso al giovane. La madre di Boettcher ha sempre preso le difese del figlio e così fa anche nella lettera, resa nota.

Dopo una lunga premessa nella quale la signora Ravasi, in sostanza, si mostra vicina al dolore della famiglia Barbini e ribadisce che questa vicenda ha creato vittime in tante famiglie, arrivano i passaggi cruciali. Dapprima Ravasi afferma risoluta di parlare come «madre che, prima ancora di avere dei diritti, ha il dovere di credere alla versione del proprio figlio che continua, insistentemente, a dichiararsi innocente».

E poi l'invito: «Desidero sensibilizzarla - scrive così, Ravasi, al padre di Barbini - sulla possibilità che la mente di ognuno di noi, soprattutto se attanagliata dal profondo dolore di essere presente all'aggressione del proprio figlio, può creare associazioni divergenti dalla realtà oggettiva».

Infine, ancora più esplicita: «La supplico di rivisitare accuratamente il ricordo di quel tremendo 28 dicembre». Giorno in cui Pietro Barbini venne aggredito con acido muriatico. La prontezza di riflessi del padre, insieme all'arrivo immediato delle forze dell'ordine, consentì l'arresto sul posto di Boettcher.

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