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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Aggredito con l'acido: "Vado in Tribunale, chi mi ha sfigurato deve vedere cosa ha fatto"

Stefano Savi, aggredito per uno scambio di persona, in aula al processo contro Alexander Boettcher

Stefano Savi è una delle vittime della coppia di amanti soprannominata "dell'acido", perché catturati dopo avere sfigurato Pietro Barbini, l'ultima delle vittime. Precedentemente, nella "caccia" agli ex fidanzati di Martina Levato, lei e il complice Alexander Boettcher, nella notte tra l'1 e il 2 novembre 2014 in via Quarto Cagnino, avevano colpito anche Stefano, 25enne studente di economia in Bicocca, per un drammatico scambio di persona. 

Ora Savi è parte civile al processo per associazione a delinquere a carico di Boettcher, mentre la Levato e il presunto complice Andrea Magnani hanno chiesto il rito abbreviato. Sono quindici le operazioni chirurgiche già effettuate da Savi, e non è finita. Tuttavia il giovane era deciso a presenziare al processo, per "vedere in faccia" il suo aggressore.

E così ha fatto, mercoledì 16 settembre a Palazzo di Giustizia. "Vado in aula per guardare negli occhi l'uomo accusato di avermi devastato la faccia. Tutti devono rendersi conto di ciò che mi hanno fatto", ha affermato. Ed è arrivato con un cappellino da baseball e una felpa con cappuccio. "Non sono io a dovermi vergognar", aveva spiegato. Savi cerca, anzi "esige" la verità. E spera che - guardando il modo in cui è stato ridotto - gli accusati abbiano un sussulto di dignità e confessino pienamente. Ammettano. Chiedano scusa.

E alla fine della deposizione, gli sguardi di Savi e Boettcher si sono incrociati mentre il primo usciva dall'aula e il secondo restava chiuso nella gabbia. L'imputato è rimasto impassibile.

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