"Negro di m...", e gli spezzano il braccio: condannati in appello
I due, padre e figlio, erano stati assolti in primo grado
Prima il litigio, poi la rissa per questioni di precedenza stradale. Due italiani, padre e figlio, sono stati ora condannati in appello per lesioni, minacce e ingiuria, per avere spezzato il braccio alla "controparte", un senegalese di 35 anni. Esclusa dai giudici di appello l'aggravante dell'odio razziale. I due imputati (il padre 46enne e il figlio 24enne) erano stati assolti in primo grado con la motivazione che "il fatto non sussiste". Ora la sentenza opposta della terza sezione della corte d'appello di Milano.
Il fatto nel giugno 2012, quando le due vetture stavano percorrendo una strada di periferia in opposte direzioni di marcia e, poiché c'era un cantiere che non consentiva il passaggio contemporaneo, nacque una lite sulla precedenza. I tre scesero dalle rispettive automobili e i due italiani - secondo l'accusa - presero a insultare il senegalese ("non capisci un cazzo, negro di merda", pare abbiano detto) per poi sferrargli numerosi pugni e spezzargli il braccio. Ora i due sono stati condannati a pene fino a due anni.