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Cronaca Porta Venezia

Carcere di Opera: detenuto picchia tre agenti della penitenziaria, poliziotto col naso rotto

Tutti i poliziotti sono rimasti feriti: il più grave ha il setto nasale rotto e 25 giorni di prognosi

A sole 24 ore dalla violenta aggressione di un detenuto del carcere di Bollate contro un agente di polizia penitenziaria, è nella struttura detentiva di Opera che si è verificata una nuova violenta aggressione contro tre poliziotti penitenziari da parte di un detenuto straniero che pretendeva di essere messo in isolamento. Tutti i poliziotti sono rimasti feriti: il più grave ha il setto nasale rotto e 25 giorni di prognosi.

Spiega Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sappe: "Il detenuto, con evidenti problemi psichiatrici, pretendeva domenica di essere messo in isolamento per stare, a suo dire, più tranquillo. Ma è del tutto evidente che il carcere non è un albergo dove si può cambiare stanza quando si vuole. Nonostante i poliziotti di servizio avessero rassicurato il detenuto su un interessamento in tal senso, il detenuto è andato in escandescenza ed ha colpito violentemente prima uno e poi altri due poliziotti penitenziari accorsi. Contiamo un collega colpito al naso con un pugno, un altro col setto nasale rotto ed un terzo con un dito contuso. L’amministrazione penitenziaria regionale adotti con tempestività urgenti provvedimenti, dando gli strumenti idonei per difendersi da queste folli violenze".

"Rivolgo ai nostri agenti feriti a Opera la solidarietà e la vicinanza del Sappe - ha detto il segretario generale Donato Capece - ma chiedo cos’altro serva per rendersi conto che il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Lo diciamo da tempo, inascoltati: la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della polizia penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento".

Capece denuncia la correlazione tra aumento degli eventi critici nelle carceri e presenza di detenuti stranieri: "E' sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi ad essere quasi 20.000 rispetto alle oltre 58mila e 100 presenze. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d'origine, come da tempo denuncia il Sappe, può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia. Il dato oggettivo è però un altro: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute, oserei dire impercettibili".  

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