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Agguato Esposito, chi ha sparato guidava un T-Max scuro

Chi ha sparato a Massimo Esposito, l'uomo di 39 anni ferito lunedì 15 ottobre sera da 9 colpi di pistola a Milano, voleva uccidere. E' questa l'ipotesi dei Carabinieri

Chi ha sparato a Massimo Esposito, l'uomo di 39 anni ferito lunedì 15 ottobre sera da 9 colpi di pistola a Milano, voleva uccidere. E' questa l'ipotesi dei Carabinieri, che hanno trovato due ogive conficcate in un muretto di via Decorati al valor civile di calibro "molto grosso, forse anche superiore al 38". Prima di svenire l'uomo ha fornito il modello del mezzo su cui sono arrivati i suoi aggressori: un T-Max scuro.

Luogo dell'agguato © Mesa Paniagua/MilanoToday

Gli investigatori ritengono che possano aver sparato entrambe le persone con rivoltelle, o quantomeno che siano sicuramente due le pistole ad aver fatto fuoco (il modello contiene al massimo 6 colpi). Al momento non è stato individuato un movente plausibile. Esposito non ha precedenti, né ci sono ombre sui suoi parenti di origini campane. L'unico punto oscuro rimane il lavoro: gli ultimi contributi versati da operaio di una ditta nel Milanese risalgono al '99. 

Dunque da allora non ha ufficialmente un'attività, sebbene continui a pagare l'affitto del suo appartamento in zona Comasina. Anche la perquisizione a casa di Esposito, che è separato e vive solo, non ha dato esiti importanti. Gli investigatori hanno sequestrato un computer e alcuni documenti (agende, appunti) scritti a mano che ora sono passati al vaglio. Sul luogo dell'agguato non c'erano telecamere e nessuno ha assistito al ferimento. Per questo i militari contano di ascoltare il racconto del ferito appena si sarà ripreso.

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