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Cronaca

Andrea, il 18enne che recuperava le biciclette buttate nel Naviglio: adesso lavora per Mobike

La bella storia di Andrea Loiudice: da semplice "volontario" al lavoro per Mobike

Passione, senso civico, capacità. È questa la "ricetta segreta" che ha permesso ad Andrea Loiudice, ragazzo diciottenne fino a poco fa disoccupato, di trovare un lavoro. 

La sua favola inizia a settembre scorso. Andrea, grande appassionato di bici e meccanico "fai da te", collabora da un paio di anni con la Canottieri San Cristoforo. Da qualche giorno a Milano sono arrivati i mezzi di Mobike, il servizio di bike sharing a flusso libero, e qualche incivile - più di uno - ha iniziato a lanciare le bici nelle acque del Naviglio. Il diciottenne non sopporta quell'orrido spettacolo - a ottobre ne vengono trovate oltre dieci in acqua - e insieme ai colleghi inizia a recuperare le bici dalla Darsena per metterle di nuovo a disposizione dei cittadini. 

Dopo l'ennesimo recupero - fatto solo per "solidarietà" - Andrea e i ragazzi della Canottieri scrivono un messaggio, polemico, su Facebook rivolgendosi direttamente all'azienda. 

Bici del bike sharing vandalizzate a Milano (Lettori)

"Carissima Mobike Italia ieri abbiamo recuperato altre due bici che erano state gettate nel Naviglio - il testo del post Facebook -. Noi ci proviamo, a salvare il Naviglio dai vandali. Ma non siamo arrabbiati solo con loro. Siamo arrabbiati anche con voi. Abbiamo provato, le altre volte, a contattarvi per venti giorni senza mai ottenere risposte e speriamo, a questo punto, che qualcuno informi le autorità che vi hanno dato la licenza. Anche queste bici sono con il Gps rotto e per questo inutilizzabili dalla vostra app. Troviamo scandaloso che il vostro servizio clienti non ci abbia mai contattato per venire a recuperare quelle bici. Il vostro silenzio, che sfiora il menefreghismo, lancia una luce sinistra sulla bontà della vostra mission aziendale".

Quaalche giorno dopo, finalmente, i ragazzi riescono ad entrare in contatto direttamente con i vertici di Mobike per - spiega il diciottenne al Corriere - "riconsegnare i mezzi". E qui il ciclista ha l'illuminazione: "Ho chiesto come erano organizzati per la manutenzione" e si propone come meccanico, perché chiaramente le bici prima di essere riposizionate in strada vanno aggiustate e rimesse a nuovo. 

Qualche settimana fa ecco il lieto fine: Andrea entra nella cooperativa di Settala che si prende cura dei mezzi Mobike - per decisione diretta dell'azienda - e sistema le bici che lui stesso ha ripescato.

Adesso l'ex disoccupato un lavoro ce l'ha e si interessa proprio della gestione delle centinaia di bici che ogni giorno transitano dal deposito. Tutto grazie a un gesto fatto solo per passione e senso civico. 

Bike sharing a flusso libero a Milano

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