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Cronaca

Inaugurazione anno giudiziario: il punto degli avvocati

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Sabato 24 gennaio 2015 alle ore 9.00 presso l’Aula Magna di Palazzo di Giustizia si è tenuta la tradizionale Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Giudiziario alla presenza delle Autorità Giudiziarie e del mondo civile, militare e religioso.

Risorse per la Giustizia. A rappresentare l’Ordine degli Avvocati il Segretario Consigliere Avv. Enrico Moscoloni, che è intervenuto sottolineando l’importanza del tema della carenza di risorse umane. E’ recente il provvedimento del Ministro della Pubblica Amministrazione e Ministero della Giustizia che avvia le procedure sullo sblocco della mobilità che permetterà ad oltre 1000 dipendenti pubblici di essere reimpiegati negli uffici giudiziari. Questo permetterebbe di coprire 1.000 posti sui circa 9.000 vacanti nel personale amministrativo degli Uffici Giudiziari. “Sarebbe auspicabile che tale provvedimento trovi seguito in ulteriori iniziative dirette a reimpiegare nell’ambito giudiziario il personale della Pubblica Amministrazione in esubero” ha detto l’Avv. Moscoloni riferendosi anche alla proposta del Vice-presidente del CSM.

Risorse finanziarie, innovazione, sostenibilità. Non meno rilevante è il tema del reperimento delle risorse finanziarie necessarie al sostentamento delle attività degli uffici. Per il triennio 2015-2017 sono stati stanziati presso il Ministero della Giustizia 260 milioni per l’efficienza del sistema giudiziario che dovrebbero essere distribuiti agli uffici secondo un criterio meritocratico e, stando al primo Bilancio di Responsabilità Sociale recentemente presentato, all’Ordine meneghino non manca il merito, specie in tema di utilizzo efficiente delle risorse che passa dall’innovazione del PCT. Secondo i dati diffusi, la telematizzazione del processo civile presso il distretto milanese- capofila nazionale- ha largamente contribuito ad un risparmio nazionale stimato in 41milioni di euro. Ma il PCT è ancora una sfida se si considerano i problemi legati alla comunicazione dei disguidi tecnici sul territorio che talvolta disorientano gli utenti e quelli di tempestività di modifica del software in seguito all’adozione di modifiche alla normativa processuale che non sono sempre contestuali. A questo proposito è ancora l’Ordine a prendere l’iniziativa, proponendo la formazione di un nucleo operativo responsabile di risolvere queste evenienze sul piano nazionale.

L’Iniziativa è di chi lavora sul campo. “E’ proprio chi lavora sul campo quotidianamente e che si confronta con i problemi dentro e fuori dal Palazzo e ad avere le migliori intuizioni sulla via da percorrere” aggiunge l’Avv. Moscoloni, spiegando come anche la sensibilità alle urgenze sociale passi dallo stretto contatto con il territorio ,oltre che dalla collaborazione con gli Uffici Giudiziari e con le Istituzioni. “L’interazione diretta con i cittadini ha dato vita negli ultimi anni a progetti molto apprezzati dai milanesi, basti pensare al successo degli Avvocati in Zona, al sempre crescente numero di istituti scolastici coinvolti nel progetto Educazione alla Legalità e all’insieme delle misure rivolte alle donne vittime di violenza”.

Il contesto è il protagonista. Sempre secondo Moscoloni “la prospettiva si ribalta, dunque, rendendo il contesto il primo protagonista nell’affrontare le nostre sfide quotidiane. Gli avvocati milanesi prima che avvocati a Palazzo sono avvocati tra la gente, in Europa e nel Mondo. Compito dell’Ordine è permettere loro di accedere alle opportunità professionali ed economiche che essere professionisti in Europa e nel Mondo offre.”

Testimonianza dello stretto legame con gli ordini stranieri è stata la presenza alla cerimonia degli Ordini forensi europei con cui l’Ordine collabora attraverso la Commissione Rapporti Internazionali.

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