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Non vuole pagarlo e chiama Linate: "Un terrorista metterà una bomba"

La chiamata, arrivata al presidio dei carabinieri all'aeroporto Linate, fa scattare l'allarme. Immediatamente i militari, di concerto con la polizia e le autorità giudiziarie, fanno dei controlli incrociati

"Pronto, carabinieri. C'è un uomo egiziano che sta per fare un attentato a Milano vi do nome, cognome e numero di telefono". Sono state più o meno queste le parole con le quali una pensionata di 62 anni ha cercato di far arrestare un muratore che aveva fatto dei lavori a casa sua ma che lei si rifiutava di pagare. Piuttosto che saldare il debito di 2.500 euro, la donna ha cercato di toglierselo di torno accusandolo falsamente.

La chiamata, arrivata al presidio dei carabinieri all'aeroporto Linate il 17 novembre mattina, fa scattare l'allarme. Immediatamente i militari, di concerto con la polizia e le autorità giudiziarie, fanno dei controlli incrociati. Si rintraccia l'individuo segnalato come potenziale terrorista. Effettivamente è un cittadino egiziano. Ha 32 anni, nessun precedente penale ed è titolare di una ditta individuale che si occupa di lavori edili. Vive e opera da tempo nel milanese.

L'uomo racconta di non avere nessun tipo di problema con nessuno, eccetto una cliente. E' un'anziana di Pero. La donna ha pagato alcuni lavoretti di ristrutturazione della sua abitazione con un assegno scoperto. Gli investigatori passano sotto la lente d'ingrandimento anche i tabulati telefonici e scoprono che la cabina dalla quale è partita la chiamata si trova nei paraggi della zona della donna. Contatta dai militari, crolla e ammette.

La signora, italiana e senza precedenti penali, è ora indagata a piede libero per procurato allarme e simulazione di reato. Rischiava di essere denunciata per calunnia ma il muratore, per ora, ha deciso di non farlo. 

Anche ad ottobre la donna era stata protagonista di altri episodi simili, sempre nel vano tentativo di non far incassare l'assegno al muratore. Nelle mattinate del 12, 19 e 20 ottobre aveva chiamato ad una filiale della Bpm di Pero segnalando la presenza di un ordigno. Questo per impedire il normale funzionamento degli sportelli bancari. Era stata scoperta dai militari della Compagnia di Rho grazie ai tabulati.

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