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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sei milioni rubati, viaggi in business e bella vita: presa la giornalista regina delle truffe

Cinquantatré anni, iscritta all'albo dei giornalisti ma truffatrice di lavoro: ecco chi è

Sulla sua carta d'identità aveva fatto scrivere "operatrice turistica" alla voce "professione". Ed in fondo, indagini e condanne lo dimostrano, era effettivamente quello il modo in cui per anni si è guadagnata da vivere. Peccato, però, che nel suo lavoro di "operatrice turistica" ci fosse poco, anzi nulla, di legale e vero. 

I carabinieri della sezione Catturandi, guidati dal capitano Marco Prosperi, hanno arrestato martedì scorso Emilia Anna Maria Ursillo, 53enne condannata in via definitiva a cinque anni di carcere. La donna, latitante da quasi quattro anni, è stata fermata a Madrid - dove viveva in un appartamento in pieno centro città - grazie alla collaborazione della sezione "Fuggitivos" della policia nacional spagnola. 

I finti viaggi e la finta crociera

La caccia alla Ursillo - giornalista pubblicista iscritta all'albo della Lombardia - era iniziata a gennaio del 2018, quando la Cassazione ha rigettato il ricorso del suo legale e ha reso definitiva la condanna per una serie di truffe. Sì, perché nonostante la carta d'identità, il vero lavoro della 53enne era la truffatrice, tanto che negli anni si era guadagnata il soprannome di "regina delle truffe di viaggio". 

Il suo modus operandi, ricostruito nel processo, era semplicissimo, ma evidentemente di successo. La Ursillo si accreditava come promoter di grandi tour operator e raccoglieva i soldi dei clienti per dei fantomatici viaggi, che in realtà non venivano prenotati. In alcuni casi, invece, dopo aver racimolato il denaro, lei stessa si rivolgeva a delle agenzie, totalmente ignare, versando una piccola percentuale per poi - di nuovo - sparire nel nulla. 

Nel 2008, proprio in questo modo, era riuscita a truffare 210mila euro a 130 persone, spacciandosi come consulente della Achille Lauro Travel. Il raggiro era stato scoperto soltanto la mattina in cui i vacanzieri si erano presentati al porto di Napoli pronti per salire su una nave sulla quale in realtà non avrebbero mai messo piede.

Non solo viaggi, però. Perché con alcune banche la giornalista si era anche presentata come presidentessa di un'associazione che collaborava con governi africani e mediorientali ed era così riuscita ad ottenere crediti per trenta, quarantamila euro prima di far perdere le proprie tracce. 

Sei milioni truffati e la caccia in rete

Le sue truffe - "tante, piccole e veloci" per dirla con le parole del capitano Prosperi - le avevano permesso di guadagnare almeno cinque o sei milioni di euro, che lei stessa - sposata e divorziata - ha speso in giro per il mondo. 

Negli ultimi anni, infatti, ha dormito in numerosi resort di lusso e ha viaggiato in business class sugli aerei di linea, riuscendo anche qui a raggirare qualche compagnia, che l'ha denunciata. 

Nel 2015, a un anno dall'inizio della sua latitanza, i tanti truffati e le associazioni di consumatori italiani avevano aperto una serie di blog per cercare - senza successo - di trovare quella donna che intanto era diventata un fantasma. 

Trovata in centro a Madrid

L'impresa, per nulla semplice, è riuscita alla Catturandi e alla "Fuggitivos", che hanno raccolto l'unico indizio lasciato dalla Ursillo: una bolletta dell'energia elettrica di un appartamento in pieno centro a Madrid, proprio dietro il museo del Prado. 

Il 24 mattina, alle 11.30, militari e agenti hanno visto la donna uscire con la sua ventiquattro ore per andare al "lavoro" e l'hanno fermata. 

Sembra che anche in Spagna, dove viveva da anni ormai, avesse iniziato a usare i suoi modi gentili e affabili per truffare la gente. Ora è in cella a Madrid, ma presto sarà estradata: in Italia, oltre a cinque anni di carcere, la aspettano almeno una decina di processi. L'accusa, inevitabilmente, è truffa. 
 

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