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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Fatto di cocaina, spara a guardia giurata: forse rimarrà paraplegica

Preso il secondo rapinatore dell'assalto al portavalori avvenuto davanti al Mercatone Uno di Rottofreno (Piacenza): è un altro milanese

Preso il secondo rapinatore dell'assalto al portavalori avvenuto davanti al Mercatone Uno di Rottofreno (Piacenza) nel pomeriggio del 22 aprile. Si tratta di un pluripregiudicato 45enne milanese, Orazio Musicò, che materialmente ha sparato alla guardia giurata alle spalle, ferendola gravemente alla colonna vertebrale.

Veloci e scrupolose indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza hanno portato all'arresto dell'uomo, che insieme a Luciano Domenico Caminneci, 43enne di Binasco (Mi), alle 16 del 22 aprile, a bordo di uno scooter ha rapinato un furgone portavalori di Securpol davanti al Mercatone Uno di Rottofreno sulla via Emilia. Dopo aver esploso un colpo di pistola hanno abbandonato lo scooter e sono saliti sul mezzo, con più di 100mila euro nella "pancia", che però si è bloccato poco dopo in via Resistenza a Rottofreno.

Sono quindi fuggiti a piedi, Cammineci è stato bloccato poco dopo mentre il complice era riuscito a scappare, salendo su un mezzo guidato da un altro complice. Il Cammineci poche ore dopo, messo davanti a prove schiaccianti come alcune impronte digitali, ha confessato di aver preso parte alla rapina ma di non aver mai sparato e di essere sotto l'effetto di cocaina.

Da quel momento le indagini non si sono mai fermate e grazie anche alle intercettazioni telefoniche i militari sono risaliti all'autore materiale del ferimento della guardia Giuseppe Vigorito, che si trova tuttora in ospedale: non si sa ancora se potrà tornare a camminare. Musicò il 30 aprile, otto giorni dopo la rapina, è stato raggiunto dai militari di Piacenza nella sua abitazione di Rozzano (Mi), sposato con figli, l'uomo è stato trovato in possesso di diversi grammi di cocaina (hanno spiegato i carabinieri e il procuratore capo, Salvatore Cappelleri, e il sostituto procuratore Antonio Colonna, in una conferenza stampa). Anch'egli fa uso di polvere bianca da anni.

Interrogato dagli inquirenti e dal Pm ha confessato di aver sparato ma di averlo fatto per sbaglio. Entrambi sono accusati in concorso di tentato omicidio, rapina aggravata, detenzione e porto di arma clandestina, e ricettazione e si trovano alle Novate. La pistola usata, una 357 magnum, abbandonata insieme a quella della guardia giurata in un cassonetto poco lontano dal grande magazzino, aveva la matricola abrasa. I due si conoscevano da tempo e hanno alle spalle una lunga sfilza di precedenti penali. Ma non finisce qui: le indagini non si sono concluse.

I carabinieri sospettano che dietro i due ci sia una vera e propria organizzazione criminale dedita a rapine e assalti a portavalori. Tanti i dettagli ancora da scoprire: chi ha aiutato Musicò a scappare, chi ha fornito l'arma, lo scooter e tutte le informazioni necessarie per colpire al Mercatone. «Un fatto gravissimo e di una efferatezza spaventosa», commentano gli inquirenti. «Ringraziamo tutti i residenti della zona che da subito hanno collaborato con noi», concludono. 

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