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Cronaca Buccinasco

Chili di droga, armi e auto di lusso: arrestato a Buccinasco il nipote del boss Antonio Papalia

In manette è finito Domenico Sergi, "rampollo" della famiglia calabrese. Altri dieci indagati

Suo padre, attualmente in carcere ad Oristano, è Francesco Sergi, più famoso - almeno nel mondo criminale - con il nome di "Ciccio mbilli". Suo zio, anche se acquisito, è Antonio Papalia - nome di battaglia "U carciutu" -, che ha sposato proprio la sorella di Francesco, come se qualcuno prima di lui avesse voluto stringere, anche coi legami familiari, un'alleanza malavitosa. Un altro suo zio, anche lui acquisito, è Rocco Papalia, il boss calabrese - fratello di Antonio - tornato da poco in libertà in regime di sorveglianza speciale. E lui la sua vita l'ha sempre vissuta a Buccinasco, quella che negli anni è diventata la "Platì del nord" proprio per essere stata trasformata nella casa settentrionale delle più famose 'ndrine. 

Eppure, nonostante tutto, Domenico Sergi - trentadue anni, incensurato - era sempre rimasto fuori da ogni indagine e da ogni processo. Almeno fino a mercoledì, quando gli agenti della Squadra Mobile di Milano - guidati da Lorenzo Bucossi - lo hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, per riciclaggio e per il possesso di un'arma.

Foto - La droga sequestrata a Sergi 

Droga Hashish sequestrata polizia Domenico Sergi-2

Gli uomini della sezione criminalità organizzata sono arrivati a lui durante un'indagine - coordinata dalla pm Cecilia Vassena della direzione distrettuale antimafia - su alcune auto di lusso noleggiate e poi fatte sparire. Le tracce - raccolte tra Buccinasco e Corsico - hanno portato i poliziotti dritti a una carrozzeria che Domenico gestiva insieme a sua sorella Anna, lei al momento soltanto indagata insieme ad altre nove persone, tutte della famiglia. 

Durante le perquisizioni e i controlli, gli agenti hanno trovato in un box a Corsico cinque chili di hashish già suddivisi in panetti - la droga era spacciata a Milano in zona via Cilea - e una pistola Tanfoglio calibro 9x21, con munizioni e caricatori, risultata rubata circa due anni fa durante un furto nell'appartamento di un vigile della provincia di Bergamo. Sotto casa del "capostipite" Francesco - dove al momento vivono la moglie, proprio la figlia Anna e suo marito - gli uomini della Mobile hanno invece trovato una Maserati GranTurismo dal valore di circa 100mila euro la cui scomparsa era stata denunciata da una società che noleggia auto di lusso. 

Foto - La pistola sequestrata a Sergi

Pistola sequestrata polizia Domenico Sergi-2

E il modus opeandi della famiglia - stando a quanto riferito dalla Mobile - sarebbe stato proprio quello: sfruttando prestanomi avrebbero affittato le macchine di lusso per poi toglierle dalla circolazione, "pulirle" e rivenderle in Germania. Tanto che sotto un altro appartamento riconducibile alla famiglia Sergi i poliziotti hanno scoperto una seconda auto al cui interno sono stati trovati pezzi di altre vetture, presumibilmente già "spedite" all'estero. 

Gli agenti hanno quindi sequestrato anche l'officina dei Sergi, che - secondo le indagini - sarebbe stata l'attività in cui fratello e sorella avrebbero reinvestito i soldi fatti con la droga.

Per il "rampollo" di famiglia - al momento ancora incensurato - si sono a quel punto aperte le porte del carcere. In cella si trovano ancora suo padre Francesco - sessantadue anni -, condannato all'ergastolo per omicidio, associazione mafiosa e traffico di droga e suo zio Antonio Papalia - sessantaquattro anni -, che sta scontando tre ergastoli nel penitenziario di Padova. 

Foto - L'auto sequestrata alla famiglia Sergi

maserati domenico sergi-2

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