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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Buccinasco / Via Pietro Mascagni

Buccinasco, preso latitante imparentato con i Papalia

Arrestato Giuseppe Grillo, marito di Serafina Papalia. Deve scontare più di sette anni per traffico di droga. Sul comodino, il romanzo-biografia di Messina Denaro

Da tre mesi viveva da latitante nella "sua" Buccinasco: su di lui pendeva una condanna definitiva a sette anni e quattro mesi per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Il trentasettenne Giuseppe Grillo si era rifugiato in un appartamento "sicuro", riconducibile alla cosca dei Barbaro-Papalia di cui fa parte, per parentela e per attività. E' marito di Serafina Papalia, coetanea e figlia di Antonio, all'ergastolo a Padova, nonché ex proprietaria del Bar Ritual la cui apertura fece molto scalpore in città. E Antonio è fratello di Domenico (a cui è intestato l'appartamento in cui si nascondeva Grillo) e di Rocco, il boss , conosciuta quando avevano diciassette anni, e con lei gestore - fino a poco tempo fa - di un bar "attenzionato" numerose volte dalle forze dell'ordine. 

L'appartamento di via Mascagni 7, alle porte di Buccinasco, è intestato a Domenico Papalia, zio di Serafina, che è figlia di Antonio Papalia, classe 1954, ora all'ergastolo a Padova. Domenico e Antonio sono fratelli di Rocco Papalia. Ed è proprio a partire da Serafina che la squadra mobile di Milano, guidata da Lorenzo Bucossi e coordinata dal procuratore generale Laura Gay, ha capito dove si trovava Grillo: partendo dal fatto che, di sicuro, la coppia non viveva nello stesso appartamento, ma lei si muoveva con estrema precauzione. 

In circa quindici giorni gli agenti hanno eseguito numerosi appostamenti, resi difficili dal fatto che, a Buccinasco, è difficile non passare inosservati, e in particolare è complicato nella zona di via Mascagni, vicino ad un parco senza vegetazione. Un agente, per seguire la donna (che attraversava apposta il parco a piedi per raggiungere l'edificio in cui si trovava il marito), ha fatto finta più volte di portare a passeggio un cane. 

Infine il blitz, nel pomeriggio del 26 aprile. Una decina di agenti ha fatto irruzione nell'appartamento. Grillo ha fatto in tempo a gettare dalla finestra al quarto piano il telefono cellulare, che usava con assolute precauzioni (tenendolo acceso soltanto nel momento del bisogno). Lì per lì ha raccontato che stava maturando l'intenzione di consegnarsi per scontare la pena. Ma gli investigatori non gli credono. Nell'appartamento sono state trovate alcune valigie già preparate: segno, probabilmente, che stesse per cambiare nascondiglio. E, sul comodino, una copia de "L'invisibile", il romanzo di Giacomo Di Girolamo che racconta la storia del super latitante Matteo Messina Denaro. 

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