Ha spiegato che quella mannaia che portava in borsa gli sarebbe servita per la festività islamica del sacrificio. Poi, però, non ha saputo giustificare né la presenza nella stessa borsa di un sampietrino, né il documento falso mostrato ai poliziotti. 

Un uomo di quarantanove anni nato in Germania, ma di passaporto turco, è stato arrestato domenica mattina alla stazione ferroviaria di Venezia. Ad allertare gli agenti sono stati alcuni passanti che avevano visto l’uomo e altre cinque persone pregare in banchina in attesa di un treno. 

Al loro arrivo, però, i poliziotti hanno trovato soltanto il quarantanovenne e un suo compagno di viaggio, più giovane. Gli agenti della Digos, dopo aver scoperto che il passaporto dell’uomo era falso, sono passati alla perquisizione e hanno scoperto che nascondeva una mannaia e un sasso affilato: un ritrovamento decisamente preoccupante soprattutto dopo l’assalto a colpi di ascia portato a termine da un diciassettenne su un treno in Baviera. L'uomo è stato quindi arrestato per aver fornito false attestazioni e denunciato per il possesso dell’arma, mentre per il più giovane - i cui documentati sono regolari - è previsto il rientro in Slovenia.

Le altre quattro persone, tre ragazzi e una ragazza - tutti studenti -, vengono invece tutti fermati a Milano. I quattro, da quanto risulta, non sono stati né fermati, né denunciati: i controlli su di loro hanno dato esito negativo. Anzi, loro stessi hanno raccontato di essere stati avvicinati dal quarantanovenne, che gli aveva chiesto di poterli seguire fino a Milano, soltanto per motivi di lingua.