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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Via Moscova

Arrestato il "re dei rifiuti tossici", era latitante da 2 anni a Tunisi

Salvatore Acciarino, 62 anni, è stato arrestato martedì 19 maggio a Tunisi. Era latitante dal 2013, quando si è reso irreperibile ai controlli a cui era sottoposto dopo un arresto del 2010

Si nascondeva in Tunisia mentre in Italia era ricercato da due anni. Il suo nome era talmente conosciuto negli ambienti dello smaltimento e le sue aziende muovevano un giro d'affari così mastodontico da guadagnarsi l'appellativo di re dei rifiuti della Lombardia. Salvatore Acciarino, 62 anni, è stato arrestato martedì 19 maggio a Tunisi. Era latitante da maggio 2013, quando si è reso irreperibile ai controlli a cui era sottoposto dopo un arresto del 2010.

Il ricercato internazionale catturato, il cui nome è stato più volte collegato anche alla 'ndrangheta, deve espiare un cumulo pene di 12 anni per truffa, estorsione, riciclaggio e smaltimento di rifiuti tossici. La sua storia parte da lontano. Originario di Torre Annunziata (Na), da tempo era 'immigrato' nel Nord Italia dove con la sua Lombarda Servizi Ecologici srl si faceva strada a suon di irregolarità, stando alle condanne. 

Il primo arresto per Acciarino arriva nel 2003, con la sua azienda, smaltiva rifiuti tossici. Per lui arrivò la condanna a 6 anni e 6 mesi e il divieto assoluto di lavorare ancora nel settore dei rifiuti. Poi nel 2008 fu tirato in ballo in un'inchiesta per riciclaggio di danaro sporco dalla Dda di Milano. E nel 2010, nel corso dell'operazione della Dda di Milano'Metallica', quando si scoprì che era uno dei soci della Medio Ambiente srl. 

Grazie ad una serie di teste di ferro, il 62enne aveva ripreso l'attività illecità. Nel varesotto, a Fagnano Olona in località La Valle, la ditta aveva un deposito dove venivano stoccati i rifiuti tossici, che poi ripartivano alla volta di altre destinazioni, tra cui la Campania. Tra i 41 indagati, in quell'occasione, c'erano diversi noti manager bancari e un consigliere comunale di Solaro (Mi). Acciarino, che con la sua azienda riusciva a far girare anche 400mila euro al mese, prima della condanna definitiva, fecce perdere le sue tracce ma i carabinieri sono riusciti a ritrovarlo.

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