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Cronaca Gaggiano / Via Pitagora

Arrestato per strage di Tunisi, spunta una foto che ritrae un'altra persona

E' stata pubblicata da un giornale online tunisino. Inizia il processo preliminare per l'estradizione

Si tiene a Milano il preliminare del procedimento di estradizione per Abdel Majid Touil, il 22enne marocchino arrestato martedì a Gaggiano su mandato di cattura internazionale diramato dalle autorità tunisine perché sospettato di avere partecipato all'attentato al museo del Bardo, a Tunisi, il 18 marzo 2015. Il 22enne è attualmente detenuto in isolamento nel carcere di San Vittore.

Nel frattempo, però, sono emersi fortissimi dubbi sulla sua reale partecipazione all'attentato. Molti gli elementi che farebbero propendere per uno scambio di persona. Si sa che Touil arrivò in Italia a febbraio a bordo di un barcone dalla Libia. Prima viveva in Marocco con il padre: da lì in aereo si recò in Tunisia e poi in Libia con altri mezzi, dove si imbarcò. Arrivato in Sicilia, fu identificato come clandestino e gli fu comminato un provvedimento di espulsione. 

La madre e gli altri familiari, regolari in Italia, sostengono che Touil non abbia mai lasciato il nostro Paese da quel giorno e si sia trasferito da loro a Gaggiano. Ad inizio marzo si iscrisse ad un corso di lingua italiana, per due giorni alla settimana, presso un istituto di Trezzano sul Naviglio: il sindaco Fabio Bottero ha specificato che - per iscriversi a questa scuola - non viene richiesta la presentazione dei documenti. Il suo nome compare tra i presenti lunedì 16 e giovedì 19 marzo: insegnanti e compagni di classe ricordano che era effettivamente tra i banchi.

Ma c'è di più. Un quotidiano tunisino (Akher Khabar) ha diffuso una fotografia di Abdel Majid Touil che non corrisponde affatto al ragazzo arrestato a Gaggiano: ha capelli e pizzetto e dimostra un'età di almeno trent'anni. La Tunisia, inoltre, non ha ancora chiarito appieno quale possa essere stato il ruolo effettivo del 22enne nella strage del Bardo. Touil è accusato di avere procurato armi al gruppo terroristico, in particolare a due attentatori poi uccisi a Tunisi lo stesso 18 marzo. Li avrebbe incontrati l'11 marzo e avrebbe dato loro due kalashnikov. Ma la Tunisia aveva anche affermato che Touil fosse tra gli esecutori materiali, cosa che ormai risulta praticamente impossibile.

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