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Cronaca

Arrestati “los chicos malos”: erano a Milano

Fermata una banda di ladri di gioiellerie e banche: si nascondevano a Pioltello. I fatti

In una giornata portavano a termine l’opera: dal sopralluogo alla fuga, passando naturalmente per il colpo. Tutto come una vera banda specializzata, senza usare violenza e agendo in pochissimi istanti per poi tornare nel loro covo. Quel covo dove, venerdì, i carabinieri di Albenga in collaborazione coi colleghi milanesi li hanno trovati e bloccati. 

Cinque persone - quattro uomini e una donna, tutti colombiani irregolari in Italia - sono stati arrestati a Pioltello in esecuzione di un “fermo di indiziato di delitto” con l’accusa di furto con destrezza. 

In manette sono finiti Diego Ochoa e Diana Vasquez - marito e moglie -, Alejandro Cruz, Hipolito Herrera e Enid Rodriguez, tutti tra i cinquanta e i trentasei anni.

I carabinieri che hanno dato loro la caccia li hanno chiamati “los chicos malos”, nella loro lingua semplicemente “criminali”, perché i cinque avevano creato una vera e propria banda che negli ultimi mesi aveva messo nel mirino soprattutto gioiellerie e banche, tra la Liguria e la Lombardia. 

Ognuno di loro aveva compiti precisissimi: chi faceva il palo, chi guidava l’auto per la fuga e chi distraeva i dipendenti del locale da colpire, il tutto sempre con la massima discrezione, tanto che in alcuni casi le vittime si sono accorte del furto soltanto ore dopo. 

Il primo colpo è avvenuto il 24 maggio ad Albenga, alla gioielleria Buffa, dove “los chicos malos” hanno portato via gioielli per 140mila euro: due si sono finiti clienti e un terzo è riuscito ad afferrare il bottino dalla cassaforte lasciata aperta. Il 6 giugno i cinque ci hanno riprovato: hanno pedinato un portavalori diretto alla Banca Popolare di Milano - una delle filiali nel capoluogo lombardo - e sono riusciti a entrare nel caveau, salvo poi essere messi in fuga dalla sicurezza. 

Il 12 giugno altri due tentati furti: uno ad una gioielleria di Riva del Garga e un altro a una banca della stessa città. L’11 luglio, invece, il colpo è andato a segno e la banda è riuscita a rubare 2250 sterline ad un cliente della banca Creberg di Sirmione che li aveva appena prelevati. L’ultima firma “los chicos malos” l’hanno lasciata due settimane dopo al Forexchange dell’aeroporto di Orio, da dove sono scappati con undicimila euro appena consegnati da un portavalori. 

A quel punto, però, i carabinieri di Albenga - teatro del primo furto - avevano già collezionato indizi e prove a sufficienza per trovarli e incastrarli. Le tracce hanno portato i militari fino a Pioltello, dove i cinque si nascondevano. Due di loro - marito e moglie - avevano già i biglietti per far ritorno a Bogotà. Ma per loro, adesso, si sono aperte soltanto le porte del carcere. 

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