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Cronaca

Membro di una gang latina arrestato a Milano dopo sei anni

Oggi 29enne, il giovane era tra quelli coinvolti in una maxi inchiesta del 2012-2013

C'era anche lui tra i giovani sudamericani coinvolti, tra il 2012 e il 2013, negli sviluppi della maxi inchiesta "Amor del Rey". In quel periodo importanti operazioni di polizia, a Milano, hanno sgominato una serie di gang latine tra cui i famigerati Latin King. A distanza di diversi anni, martedì 10 settembre, il 29enne Bryan Augusto R.G. è stato arrestato nella sua abitazione dagli agenti di polizia del commissariato Lorenteggio. Secondo quanto riferito dalla questura, faceva parte della pandilla Latin King Chicago. Ora andrà in carcere: l'ordinanza di custodia cautelare che lo riguarda risale, appunto, al lontano 2013. All'epoca in cui Milano era attraversata dalle guerre, latenti e non, tra pandillas latine.

Una subcultura giovanile "ereditata" direttamente dalle periferie delle metropoli sudamericane o degli Stati Uniti. Spesso coinvolgendo ragazzi nati in Italia, cresciuti a Milano, apparentemente integrati nella vita sociale. Ma che in realtà portano il peso di solitudini accumulate nel tempo, tra famiglie spezzate in due o in tre (un genitore già in Italia, un altro in patria, il figlio raggiunge l'Italia: è un caso tipico), turni di lavoro che non permettono di seguire i figli appieno, legami che non si ricompongono facilmente. E per altro verso, giù in strada, in piazzetta, i pandilleros sempre presenti, come nuovi fratelli su cui si ha la sensazione di poter contare sempre. Naturalmente a patto di trasformare la propria vita, dedicarsi alla gang, seguirne i codici di comportamento, instradarsi alla violenza gratuita.

Delle guerre tra gang si ricordano in particolare l'uso di armi anche mortali. La logica della vendetta, della faida. I riti d'iniziazione (pestaggi, sesso di gruppo). La difficoltà a uscire da quel mondo (bisogna comunque passare per un altro pestaggio). Le alleanze incrociate, pronte a rompersi e a ricomporsi. Il numero consistente di gruppi che, spesso, rendeva difficile agli investigatori ricostruire la geografia dellle composizioni, e del controllo del territorio. 

L'inchiesta "Amor del Rey" e le sue ramificazioni hanno decimato almeno sei gang, con notevole rappresentanza di minorenni tra i perseguiti. Latin King New York, Ms13, Latin King Luzbel, Neta, Latin King Chicago: questi i nomi riportati nelle cronache di allora, e sullo sfondo le aggressioni tra ragazzini in luoghi pubblici, a bordo di autobus, nei parchi. Usando ora una scure, ora un coltello, ora una cintura, ora i cocci di bottiglia, ora le mani nude. Con il minimo denominatore di una violenza per niente minima. 

Video | Un pestaggio in metrò 

Una ramificazione dell'inchiesta, incentrata in particolare sui Latin King Chicago, ha portato nel 2013 a 75 ordinanze di custodia cautelare, di cui 18 a carico di minorenni, scoperchiando un traffico internazionale di cocaina dal Messico organizzato da un italo-colombiano che aveva ideato un sistema terribile per trasportare la droga in Italia: 47 cani sono stati operati da un veterinario che ha inserito ovuli di cocaina nelle viscere. Giunti in Italia, i cani venivano squartati fino a morire per recuperare la sostanza stupefacente. Ed è stata la prima volta, almeno nel nostro Paese, che alle gang latine è stato contestato il reato di associazione a delinquere. Ma non solo: ha sorpreso gli stessi investigatori la capacità dei pandilleros di stringere rapporti diretti con i narcos d'oltreoceano.

Per molti di loro, poco dopo gli arresti, sono arrivati i processi. Ma la violenza delle gang non è terminata. Appartenevano alla Ms13, per esempio, i tre salvadoregni responsabili della terribile aggressione a un capotreno di Trenord a colpi di machete. Volevano dar vita ad una nuova gang, sul modello di quelle esistenti, il Loko e l'Ortega, con un passato nei Latin King, facendosi strada (ça va sans dire) tra aggressioni e rapine. S'ispiravano alle pandillas i nove ragazzi (tutti italiani, maggiorenne solo il capo) che hanno recentemente seminato il panico ad Abbiategrasso prima d'essere catturati.

Che cos'abbia fatto in questi anni Bryan Augusto R.G., non si sa. Si sa, però, che in quelle maxi inchieste era stato coinvolto anche lui come membro di una delle gang che imperversavano nelle periferie milanesi, incutendo paura gratuitamente. Ed ora è stato assicurato alla giustizia, eseguendo quell'ordinanza di custodia cautelare del 2013.

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