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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Stazione Centrale / Piazza Duca d'Aosta

Stupratore e piromane evade dal carcere psichiatrico svizzero: arrestato in Centrale

È successo nei giorni scorsi, l'uomo era evaso dal carcere di Rheinau, a Nord del Canton Zurigo

Era evaso da un carcere psichiatrico svizzero a Nord di Zurigo dove era detenuto per stupro e incendio doloso. Era entrato in Italia e aveva provato a far perdere le sue tracce, ma è stato braccato e arrestato dagli agenti della questura in Stazione Centrale. È successo nella giornata di lunedì 6 luglio, nei guai A.M.A, cittadino tunisino di 33 anni.

L'allarme delle autorità svizzere

Tutto è iniziato il 2 luglio quando l'uomo, detenuto nel centro psichiatrico di Rheinau, a Nord del Canton Zurigo, ha approfittato di una breve uscita autorizzata alle 8.30 del mattino per fuggire a piedi. 

Le autorità elvetiche avevano lanciato l'allarme e il Servizio per la Cooperazione internazionale di polizia ha informato le forze dell'ordine italiane della probabile presenza del 33enne a Milano e della possibilità che il 33enne avesse a disposizione una sim italiana utilizzata per contattare la madre in Tunisia. Non solo, nella segnalazione era stata sottolineata "la assoluta pericolosità del soggetto", si legge in una nota di via Fatebenefratelli. Di più, le forze dell'ordine temevano che l'uomo potesse commettere reati "per i quali era stato condannato" anche a causa di "gravi problemi psichiatrici".

Le indagini e l'arresto

E gli uomini della squadra mobile, diretti da Marco Calì, sono arrivati al 33enne grazie al numero di telefono: il sostituto procuratore Monia di Marco ha autorizzato le attività tecniche per la localizzazione dell'utenza. E gli agenti hanno rintracciato il 33enne all'interno della Stazione Centrale: aveva ancora con sé la sim ma aveva venduto il telefono per potersi sostenere.

L'uomo, una volta accompagnato presso gli uffici della questura di Milano, è stato sottoposto ai rilievi foto-dattiloscopici e le impronte digitali rilevatigli sono state comparate dagli agenti del Gabinetto regionale di polizia scientifica con quelle fornite dalle autorità svizzere. E quest'ultima attività ha fornito la certezza granitica della sua identità. L'uomo è stato ristretto nella casa circondariale di San Vittore, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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