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Cronaca

Attentato Isis a Dacca: salva la nipote del console

La ragazza era nel ristorante ed è stata presa in ostaggio: indossava l'abito tradizionale e ha saputo recitare versetti del Corano dimostrando così la fede islamica

Tra le persone "graziate" dai terroristi dell'Isis che, a Dacca (capitale del Bangladesh), hanno compiuto una strage in un ristorante c'è anche la nipote del console bengalese di Milano (Rezina Ahmed).

La giovane si trovava nel ristorante insieme a due amiche ed è stata quindi presa in ostaggio insieme a tutti gli altri presenti. Il "commando" l'ha interrogata sulla sua fede islamica e lei ha risposto recitando correttamente alcuni versetti del Corano. Inoltre indossava il "shari", l'abito tradizionale indiano. Grazie a questi due particolari è stata risparmiata, così come una delle sue amiche. I terroristi hanno loro consentito di allontanarsi.

Purtroppo la terza ragazza della comitiva è stata invece uccisa. Nonostante fosse islamica e conoscesse il Corano, indossava - a quanto si è appreso - un paio di jeans e una t-shirt. Gli abiti occidentali le sono stati fatali.

Tra le venti vittime, nove italiani. Uno di loro, l'imprenditore tessile di 45 anni Claudio Cappelli, era di Vedano al Lambro (Monza-Brianza).

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