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Cronaca

Bancarotta fraudolenta: due arresti tra Roma e Milano. Sequestrata anche una Lamborghini

Nei guai un imprenditore e un professionista: sequestrati auto e orologi di lusso

Bancarotta fraudolenta, indebita compensazione e autoriciclaggio. Sono le accuse a cui devono rispondere un professionista romano e un imprenditore lombardo arrestati dalla guardia di finanza di Milano. I baschi verdi, come riportato in una nota diramata dal comando provinciale, sono arrivati a loro durante un'indagine iniziata nel febbraio 2016 che a ottobre 2017 aveva fatto scattare le manette per cinque persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata ai reati di bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e omesso versamento dell’Iva.

Durante le successive indagini i finanzieri avrebbero trovato un aggravamento del dissesto di una delle società milanesi fallite, risultata debitrice verso l'erario per circa 9 milioni di euro. Ammanco che, secondo gli investigatori, sarebbe stato compensato attraverso l’impiego di fittizi crediti d’imposta.

E dietro all’ammanco, secondo i finanzieri, si celerebbe un vero e proprio sistema che sarebbe stato ideato da un professionista romano, destinatario della misura cautelare in carcere (il milanese è stato ristretto ai domiciliari, invece). Nello specifico l’uomo avrebbe ricevuto — sul conto corrente del proprio studio di consulente del lavoro — bonifici dal conto aziendale della società fallita per un importo di 375mila euro “come prezzo della prestazione illecita”, precisano i baschi verdi. Non solo: una parte (circa 137mila euro, secondo quanto riportato nella nota della finanza) sarebbe stata impiegata in un investimento finanziario: il professionista avrebbe acquistato titoli californiani first american. E proprio per questa operazione è accusato di autoriciclaggio.

Secondo i militari della guardia di finanza il modello di evasione ideato dal professionista sarebbe stato proposto a oltre venti imprese con sede a Napoli, Roma, Prato e Treviso che avrebbero solo formalmente compensato la propria posizione debitoria nei confronti del Fisco, per circa 40 milioni di euro, utilizzando crediti di imposta inesistenti.

Oltre alle misure cautelari i militari hanno sequestrato oltre 100 conti correnti, 21 immobili, 10 terreni agricoli e 5 autovetture tra cui una Lamborghini Huracan e una Mercedes classe G63. Non solo: durante le perquisizioni è stata trovata e sequestrata una collezione di 18 orologi di lusso di marca Rolex, Patek Philippe e Audermas Piguet per un valore di oltre 400mila euro.

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