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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Compravano persone con handicap a 50 euro, poi le facevano elemosinare

Sgominata banda di romeni che aveva schiavizzato un centinaio di persone comprate o affittate dai Paesi dell'Est. Per 50 euro erano "comprati" ed elemosinavano: più i difetti fisici erano evidenti, più "valevano"

Costringevano le loro vittime a fare accattonaggio sulle metro o ai semafori della città. Un centinaio di persone, per lo più con handicap fisici evidenti, era ridotta in schiavitù da una banda di criminali di nazionalità romena. Si trattava di esseri umani, acquistati o presi in affitto dal paese dell’Est europeo, come fossero merce: più alto era l’handicap più caro era il cartellino da pagare. Andava dai 50 euro ai 300, non di più.

Con l’operazione Ade, mondo degli inferi, durata circa un anno, la Polizia locale di Milano è riuscita a sgominare l’organizzazione di malviventi. Sono stati emessi 12 ordini di custodia cautelare. L’indagine, coordinata dal Pm della Dda Antonio Sangermano, è stata condotta dagli agenti del Nucleo Tutela donne e minori sotto la direzione del comandante Tullio Mastrangelo.

Questa mattina all’alba, martedì 25 settembre, durante un blitz al campo di Calchi Taeggi – zona Bisceglie – uno degli aguzzini è stato arrestato e sono state liberate 32 persone accolte ora dalla struttura di emergenza sociale della Protezione Civile.

Operazione Ade © Mesa Paniagua/MilanoToday

Le vittime, anziani e giovani indiscriminatamente, venivano trasportate come bestie a Milano, dentro furgoni e poi erano segregate e seviziate. A molti non veniva dato più di un panino da mangiare durante l’intera giornata. Nei filmati diffusi dalle forze dell’ordine, frutto di intercettazioni e pedinamenti, si può notare come i criminali controllassero ogni loro movimento.

Per fare soldi, gli aguzzini facevano leva sugli handicap dei loro prigionieri per impietosire i passanti. Il giro d’affari della banda era di qualche milione di euro annui. In uno dei filmati si può osservare come una donna era costretta a camminare a quattro zampe dentro la metro per elemosinare, mentre il suo aguzzino la seguiva costantemente a pochi metri di distanza.

Ci siamo mossi in un campo difficile. Questi criminali spesso parlano in 4 lingue – rumeno, rom, turco e ucraino - e anche comprendere i loro codici diventa più difficile”, ha ammesso in conferenza stampa il comandante Mastrangelo. “Il vero obiettivo – ha continuato – non è colpire il singolo ma l’organizzazione. Come in questo caso, quello che può sembrare un reato minore può nascondere un sistema”.
 
 

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