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Cronaca

Il padre di Ruby: "Mai cacciato di casa mia figlia. E nessuna parentela con Mubarak"

Sentito come testimone, il papà di Karima-Ruby nega la parentela con Mubarak, ma anche eventuali violenze domestiche. "Ha scelto lei la comunità, scappava perché voleva vivere come i ricchi"

Al processo contro Silvio Berlusconi parla il padre di "Ruby", Mohammed el Marough. Naturalmente nega la parentela con l'ex capo di stato egiziano, Mubarak: "Io provengo dal Marocco, Mubarak è egiziano. Il Marocco e l'Egitto sono due cose diverse". Ma le domande del pm vertono anche sul rapporto padre-figlia, che secondo alcune passate dichiarazioni di Ruby non sarebbe stato idilliaco.

Il padre ha però negato anche dissapori e violenze, in particolare ha negato d'aver mai impedito alla figlia di andare a scuola e di averla picchiata o versato apposta olio bollente: "Fu un incidente domestico", ha detto, risalente al Marocco, quando Karima aveva un anno. E alla domanda sul perché Karima scappasse di casa di frequente, Mohammed ha risposto: "Perché voleva vivere come i ricchi".

Ha anche smentito d'averla cacciata lui da casa. "Le ho fatto scegliere tra casa mia e la comunità", ha replicato davanti ai giudici, "e lei ha scelto la comunità: è la comunità a dover rendere conto di ciò che ha fatto mia figlia". Ha poi confermato d'avere ricevuto da Ruby del denaro: 1.500-2.000 euro in totale, in due occasioni.

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