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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Le coltellate a Bettarini jr.? "Non erano mortali": i difensori degli aggressori ci provano

Il gup decide per una perizia medico-legale. Intanto un imputato ammette due delle otto coltellate con lama da 20 centimetri

Aveva già ammesso, Davide Caddeo, di avere colpito Niccolò Bettarini (figlio di Stefano e di Simona Ventura) con una coltellata; il 29 novembre, in udienza chiusa al pubblico davanti al gup Guido Salvini, ha specificato di averlo accoltellato due volte, "con un colpo a croce", ma ha negato di avere sferrato le altre sei coltellate ricevute dal 19enne nei pressi della discoteca Old Fashion di Milano, la notte del 1 luglio 2018.

I quattro imputati (fermati il 2 luglio) hanno descritto una situazione di rissa tra gruppi di persone che stava acquietandosi quando Bettarini jr. avrebbe nuovamente scaldato gli animi. Una versione che, stando a resoconti informali, avrebbe fornito in particolare Albano Jakej. I due, insieme a Andi Arapi e Alessandro Ferzoco, sono imputati per tentato omicidio e il pm Elio Ramondini ha chiesto per loro 10 anni di reclusione con rito abbreviato.

Una importante "partita" si giocherà presumibilmente sulla consapevolezza di poter uccidere, sostenuta dalla procura in base al pestaggio e alle coltellate in parti vitali del corpo di Bettarini con una lama da 20 centimetri, negata invece dagli avvocati difensori dei quattro imputati, che hanno presentato una perizia di parte secondo cui i colpi non sarebbero stati potenzialmente mortali.

Il gup Salvini ha stabilito che una perizia medico-legale stabilirà dunque l'entità effettiva delle lesioni riportate quella notte dalla vittima. Che, presente all'udienza dopo essersi costituito parte civile, ha riferito di essere pronto ad essere ascoltato dal giudice.
 

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