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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

C'è il Black Friday: ma sarebbe vietato fare sconti sull'abbigliamento

Lo impone la legge regionale: sconti vietati sugli articoli che saranno poi messi a saldo, e proprio dal 25 novembre. Divieto sempre apprezzato dai commercianti, che però ora si mangiano le mani

E' arrivato il black friday, la moda importata dagli Stati Uniti che prevede, per il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento (quest'anno il 25 novembre), sconti "pazzi" nei negozi. Anche a Milano e in Italia, come del resto in tutto il mondo, si tratta di un evento atteso dalla gente, che fa moltiplicare gli acquisti per via del prezzo dei prodotti che scende drasticamente. 

In Italia, però, le cose si fanno "all'italiana". Parla chiaro la legge regionale sui saldi: qualunque prezzo ribassato nel settore abbigliamento (per gli articoli soggetti a saldo) è rigorosamente vietato dal 25 novembre al 31 dicembre. Sì, avete letto bene, 25 novembre. Lo sancisce la legge 6/2010 all'articolo 116, insieme al divieto di vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti le vendite di fine stagione. 

Ciò significa che, nei fatti, il black friday in Lombardia sarà libero soprattutto nel mondo dell'elettronica. Quanto all'abbigliamento, le grandi catene rischieranno la multa (un migliaio di euro), mentre i piccoli negozi, comprensibilmente, dovranno rinunciare all'occasione di aumentare le vendite venerdì 25 novembre per evitare una multa pesante per loro.

E' bene precisare che la regola sul divieto di vendite promozionali era stata salutata con grande favore dai commercianti, perché li "proteggeva" dal "rischio" di una corsa ai pre-saldi, tant'è vero che quando un coraggioso assessore regionale al commercio provò a derogare da questa regola per due saldi di fila, fu durissimamente contestato dalle associazioni del commercio.

Ma di fronte alla novità, gli stessi commercianti e le stesse associazioni vorrebbero ora poter partecipare al black friday. E quindi "sarebbe ora di legalizzare il black friday" (Gabriel Meghnagi, presidente di AscoBaires), "noi negozianti messi nella riserva indiana" (Francesco Novetti, presidente di AscoSarpi), e così via. Qualcuno spera che queste prese di posizione siano la premessa per un ripensamento, da parte del mondo del commercio, sull'opportunità di consentire sconti anche prima di Natale.

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