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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Blue Whale, primo processo a Milano: 23enne avrebbe costretto minore a tagliarsi

Per il pm l'accusata ha obbligato una 14enne a ferirsi e mandarle le foto, minacciandola di morte sui social

È a processo la 23enne sospettata di aver spinto una ragazzina, che all'epoca dei fatti aveva 12 anni, a farsi dei tagli sul corpo e a inviarle le foto, tramite Facebook e Instagram. L'accusata si sarebbe spacciata come 'curatore' nell'ambito della 'Blue Whale Challenge', il 'gioco' - reso famoso dal servizio de 'Le Iene' - che attraverso cinquanta prove stabilite da un 'curatore' può spingere al suicidio i più giovani. 

La 23enne avrebbe agito con la complicità di un minorenne e dietro minacce di morte, avrebbe costretto la ragazzina, ora di 14 anni, a infliggersi delle ferite, immortalarle con degli scatti e poi a inviarli a lei, sempre attraverso i social. L'azione sarebbe stata la prima delle 50 prove di coraggio previste dalla perversa 'sfida'.

Le indagini a Milano

L'accusata era stata iscritta nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio, dopo che la polizia postale le aveva sequestrato computer e cellulare. Il contatto con la vittima, così come lo scambio di fotografie, sarebbe avvenuto su Instagram. Il gup Anna Magelli ha fissato per il prossimo 16 aprile il processo in cui la 23enne dovrà rispondere delle accuse di atti persecutori e violenza privata aggravati. Il giudizio è il primo a Milano dei casi associati a 'Blue Whale'.

In città nel 2017 erano quattro gli episodi ricollegati alla 'Balena blu' che preoccupavano maggiormente. All'epoca, il procuratore aveva raccontato che episodi inquietanti erano stati "riferiti dalle scuole e non dai genitori. Stiamo approfondendo una storia che coinvolge una ragazzina nata nel 2002, due nel 2004 e uno nel 2005. - aveva specificato il procuratore -. La pagina da cui è partita una delle minori aveva scritte anche in russo".

Lo scorso settembre sempre per colpa di una sfida sul web, questa volta chiamata 'Blackout', a morire era stato Igor, un ragazzino di 14 anni. Il giovane, ex campione regionale di arrampicata, era stato ritrovato senza vita nella sua stanza con una corda legata al collo e appesa al suo letto a castello. Dopo il tragico incidente la procura di Milano aveva chiesto alla polizia postale di sequestrare tutti i siti che diffondevano i video con la sfida del 'blackout'.
 

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