Inchiesta sulle tangenti in Lombardia, scaduti i termini: Tatarella e Caianiello tornano liberi
I due politici lombardi sono tornati liberi nella mattinata di mercoledì 6 novembre, scaduti i termini per la custodia cautelare
Sono tornati liberi, per scadenza dei termini di custodia cautelare, tutti gli indagati, tranne l'imprenditore Daniele D'Alfonso, coinvolti nell'inchiesta della Dda di Milano su un presunto giro di tangenti e appalti truccati in Lombardia.
In particolare, come già noto da giorni, sono tornati liberi tra gli altri l'ex coordinatore di Forza Italia a Varese Gioacchino Caianiello e l'ex consigliere comunale Pietro Tatarella, entrambi ai domiciliari fino a martedì 5 novembre.
L'operazione
Il blitz era scattato all'alba di martedì 7 maggio. In totale le forze dell'ordine avevano eseguito 43 ordinanze di custodia cautelare (12 in carcere, 16 agli arresti domiciliari, 3 all’obbligo di dimora e 12 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria): gli indagati erano ritenuti a vario titolo responsabili di associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, e finalizzata al compimento di plurimi delitti di corruzione, finanziamento illecito ai partiti politici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazione per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abusi d’ufficio.
La difesa di Tatarella
Secondo gli avvocati di Tatarella l'ex consigliere comunale milanese ed ex vice-coordinatore lombardo di Forza Italia "non è stato corrotto" dall'imprenditore della Ecol-service Daniele D'Alfonso. Per questo ad agosto avevano chiesto la scarcerazione e in subordine gli arresti domiciliari.