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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Prostituzione, lavoro nero e permessi di soggiorno: carabiniere a processo

E' accusato soprattutto di avere preso tangenti per favorire i permessi di soggiorno a cinesi che lui attestava lavorassero in nero

Un carabiniere è a processo per favoreggiamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. R.B., all'epoca dei fatti, era sposato con una donna cinese, co-imputata. Durante gli usuali controlli sul lavoro in nero, faceva risultare diversi extracomunitari cinesi irregolari in Italia come "assunti in nero", mentre in realtà la loro presenza sui luoghi di lavoro non era stata rilevata. In tal modo, però, questi soggetti potevano poi chiedere il nulla osta al rilascio del permesso di soggiorno provvisorio per ragioni umanitarie. E pagavano una "mazzetta" al carabiniere, che variava dai 500 ai mille euro.

Il militare risponde di vari reati: violazione della legge sull'immigrazione, falso ideologico da pubblico ufficiale in atto pubblico, corruzione e calunnia ai danni dei presunti sfruttatori del lavoro in nero.

E' poi accusato di avere dato in locazione un appartamento in via Cantoni a una donna cinese, consapevole che vi avrebbe svolto attività di prostituzione, e di avere assunto come falsa collaboratrice domestica un'altra donna, anch'essa prostituta, in modo da farle ottenere il permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Per queste due vicende il militare risponde di favoreggiamento della prostituzione. Il processo a suo carico inizierà il 10 febbraio 2015.

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