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Cronaca

Schianto in A1 per i cinghiali, la soluzione della Regione resta la stessa: abbatterne di più

Vertice in prefettura a Lodi. Autostrade per l'Italia: "Nessuna falla ma valuteremo recinzioni migliori"

Più abbattimenti di cinghiali. E' questa, in sostanza, la ricetta emersa dal vertice alla prefettura di Lodi tra la Regione (con l'assessore all'agricoltura Fabio Rolfi), la Provincia, la Coldiretti, l'Aral (allevatori lombardi), Autostrade per l'Italia e carabinieri forestali, dopo l'incidente mortale avvenuto il 3 gennaio in A1 tra Lodi e Casalpusterlengo per un maxi tamponamento provocato dalla presenza di cinghiali sulla carreggiata.

Il "contenimento" di questi animali è dunque la principale soluzione emersa dal vertice, come del resto dai commenti "a caldo" all'indomani dello schianto. Anche se non si può dire che in questi anni si sia stati con le mani in mano o, che s'addice di più, coi fucili nelle custodie. Sono infatti circa 25 mila i cinghiali abbattuti in Lombardia dal 2014 ad oggi. E di recente la Regione ha "liberalizzato" l'abbattimento estendendolo a tutto l'anno, anche se Coldiretti non s'accontenta e vorrebbe una modifica della legge nazionale per permettere davvero ai "volontari" (purché addestrati) di operare anch'essi.

L'altra strada emersa dal vertice è quella del controllo. E' stata in particolare Coldiretti a impegnarsi in questo senso: attraverso i suoi associati, ha promesso che segnalerà in modo costante gli animali avvistati alla Provincia di Lodi, l'ente che detiene, con la polizia provinciale, un qualche potere in merito.  

Dopo l'incidente stradale, sono stati molti i politici lombardi (anche di opposizione) a intervenire per chiedere un più ampio contenimento dei cinghiali, mentre uno dei punti fondamentali da chiarire è se ci fossero falle significative sulla protezione dell'Autostrada del Sole. Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, in sopralluogo, ha commentato che "esistono reti molto più sicure, con basamenti in cemento che non permettono a un animale di scavarci sotto".

La procura di Lodi ipotizza la stessa cosa, cioè che con una rete realmente protettiva nessun cinghiale avrebbe "invaso" l'A1, tanto da avere aperto una inchiesta. Al vertice, Autostrade per l'Italia ha respinto l'accusa affermando di non avere trovato falle in tutta la provincia di Lodi lungo l'A1 (dopo avere verificato), ma ha aggiunto che valuterà comunque altri tipi di recinzione. Intanto si apprende che il 28enne sarebbe deceduto a causa della mancata apertura dell'airbag. 

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