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Cronaca

«Ramy è come mio figlio». Salvini decide per il sì alla cittadinanza per il 13enne eroe

Con lui, cittadinanza anche ad Adam. Insieme ad altri, hanno contribuito a salvare 50 coetanei a bordo del bus dato alle fiamme dall'autista

Alla fine, Matteo Salvini ha detto «sì»: il piccolo Ramy, il 13enne di Crema che ha contribuito a salvare la vita a 50 coetanei presi in ostaggio sullo scuolabus dall'autista Ousseynoi Sy, avrà la cittadinanza italiana. Si è chiusa quindi una "telenovela" che si era aperta quando, all'indomani dell'episodio, una vera e propria strage mancata, ci si è resi tutti conto che soltanto il coraggio di Ramy e di alcuni suoi compagni aveva permesso ai carabinieri di riuscire a individuare, a San Donato Milanese, il pullman che nel frattempo aveva percorso quasi tutta la Paullese e a salvare tutti i ragazzi a bordo, mentre l'autista incendiava il mezzo. 

Video | Ramy: «Pensavo di essere morto»

Incendio autobus San Donato (B&V Photographers)

Nelle ultime ore, il ministro Salvini aveva manifestato molta prudenza sulla concessione della cittadinanza a Ramy (e anche al coetaneo Adam, che come Ramy ha telefonato alle forze dell'ordine dopo avere nascosto il cellulare in tasca). Il leader della Lega aveva specificato di dover verificare che ci fossero tutte le condizioni e, in particolare, che la cittadinanza non si estendesse automaticamente ai familiari dei ragazzi (uno dei quali ha piccoli e antichi precedenti penali). Il 25 marzo, ad esempio, aveva dichiarato che non vi erano ancora elementi per la cittadinanza.

Incendio scuolabus: Salvini incontrerà ragazzi e carabinieri

La svolta martedì 26. «E' come se fosse mio figlio», la frase con cui Salvini definisce Ramy: «Ha dimostrato di avere capito i valori di questo Paese». E non è tutto, perché cinque dei ragazzi a bordo del pullman e dodici carabinieri che hanno partecipato alle operazioni di intercettazone e di salvataggio sono stati invitati al Viminale, il palazzo romano sede del Ministero degli Interni, per un incontro istituzionale con il ministro. I ragazzi che si recheranno al Viminale sono Ramy, Dama e poi Fabio (che ha cercato di convincere Sy a desistere dalla sua intenzione), Aurora (presa in ostaggio da Sy) e Nicolò (che si è offerto come ostaggio per salvare i compagni).

Ramy è diventato sicuramente un punto di riferimento e un esempio positivo per tutta Italia. Grazie al suo gesto (e a quello di Adam), e all'intervento dei carabinieri, tutti i ragazzini sono riusciti a mettersi in fuga mentre Sy dava alle fiamme lo scuolabus. Un gesto premeditato almeno fin dal giorno prima, quando l'uomo aveva riempito due taniche di benzina a un distributore di servizio. E mentre il calciatore della Juventus Paulo Dybala elogiava Ramy («voglio conoscerti»), Salvini si rendeva protagonista di un botta e risposta indiretto proprio con Ramy, venendo anche criticato per questo. Il ragazzo aveva fatto affermazioni a favore dello "ius soli" e il ministro leghista aveva ribattuto: «Se lo vuole, si faccia eleggere e cambi la legge».

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