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Cronaca

Piccoli di civetta imprigionati in una canna fumaria: uno si riesce a salvare

Le due civette sono state trasferite al Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Vanzago, gestito dal Wwf, dove verranno curate e, a tempo debito, rilasciate

La segnalazione arriva l'altra sera: a Usmate Velate, in Brianza, imprigionate nella canna fumaria di un'abitazione privata ci sono alcune civette. Insospettita dai rumori insoliti all'interno del camino, la famiglia ha chiamato i pompieri che arrivano prontamente, mettendosi in contatto con la sezione Enpa (Ente nazionale protezione animali) di Monza e Brianza. All'interno della canna, la brutta scoperta: tre civette (un adulto e due nidiacei di circa un mese) di cui due in precarie condizioni di salute.

Civette salvate

Liberate e sistemate in una scatola di cartone, i vigili le consegnano a Marica, responsabile settore selvatici, nel frattempo arrivata a Usmate. Purtroppo per uno dei piccoli non c'è nulla da fare, muore durante il tragitto. Anche l'adulto è molto provato e solo l'altro nidiaceo è reattivo.

"Gli animali vengono puliti accuratamente poiché sono pieni di fuliggine, persino nel becco, negli occhi e nel naso, dà loro da bere (acqua e zucchero) e da mangiare (fegatini di pollo) e dopo questi prime cure l'adulto finalmente comincia a riprendersi", si legge in una nota di Enpa.

La mattina seguente sembrano entrambi decisamente migliorati, solo l'adulto ha ancora gli occhi arrossati con la terza palpebra visibile, ma nulla di grave, a parte l'evidente magrezza dovuta alla forzata prigionia nelle canna fumaria durata chissà quanti giorni. Le due civette vengono trasferite al Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Vanzago, gestito dal Wwf, dove verranno curate e, a tempo debito, rilasciate.

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