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Cronaca

Coca Cola, 300 licenziamenti in Italia. Protesta davanti ad Assolombarda

Nel 2013, nonostante la crisi, la divisione italiana del gruppo - riferiscono i sindacati - ha generato "70 milioni di euro di utili": "Il ruolo dell'Italia e' quello di un bancomat", sottolineano

Giovedì 31 luglio ci sarà un presidio dei lavoratori davanti ad Assolombarda.

Coca Cola ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 249 dipendenti, che si sommano agli esuberi derivanti dalla chiusura della struttura di Campogalliano, in provincia di Modena, portando a "piu' di 300" i dipendenti tagliati in Italia.

Ne danno notizia la Fai-Cisl, la Flai-Cgil e la Uila-Uil in una nota, con la quale annunciano uno sciopero di 8 ore e un presidio davanti alla sede di Assolombarda giovedi' 31 luglio, quando si terra' l'incontro tra sindacati e azienda. I sindacati definiscono i licenziamenti "un fulmine a ciel sereno" arrivato il 16 luglio, lo stesso giorno in cui e' stato sottoscritto l'accordo integrativo di gruppo, che prevede un premio totale di circa seimila euro per il periodo 2014-2016. 

Nel 2013, nonostante la crisi, la divisione italiana del gruppo - riferiscono i sindacati - ha generato "70 milioni di euro di utili": "Il ruolo dell'Italia - sottolineano - e' quello di un bancomat, dove si passa soltanto a prelevare per fare occupazione in altri luoghi d'Europa, luoghi dove i diritti e i salari dei lavoratori sono nettamente inferiori".

Fai, Flai e Uila hanno avuto il 25 luglio un incontro in Assolombarda per respingere la procedura di mobilita', per convincere la societa' a mettere in campo investimenti e strumenti alternativi ai licenziamenti. Coca Cola ha ribadito pero' l'indisponibilita' a ritirare la procedura di licenziamento, dicono i rappresentanti dei lavoratori. 

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