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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Porta Vittoria / Viale Umbria

Furto di boxer, Vallanzasca condannato: "Tesi del complotto non è credibile"

L'ex bandito era accusato del furto di un paio di boxer e di attrezzi da giardinaggio in un'Esselunga. Lui si era sempre difeso invocando i filmati di sorveglianza, "spariti"

Dieci mesi per avere rubato i boxer e altri oggetti al supermercato. La condanna a Renato Vallanzasca è stata confermata in appello il 24 aprile, ora sono state depositate le motivazioni. I giudici scrivono, nero su bianco, che "non è degna di credibilità" la tesi del complotto, che invece Vallanzasca ha sempre invocato sostenendo cche lo zaino nel quale sono stati trovati gli oggetti rubati non era suo, ma gli era stato dato da qualcuno.

Il "René" aveva anche protestato, più volte durante i processi, contro il fatto che sono "spariti" i filmati della videosorveglianza che - a suo dire - lo avrebbero scagionato. Ma per i giudici la mancata acquisizione dei filmati "non appare di alcun rilievo nella misura in cui trova ampia giustificazione nel carattere routinario della vicenda". Ovvero, si è trattato di un furto come tanti che accadono nei supermercati. Nel caso in specie, un paio di boxer, concime per piante e cesoie da giardinaggio.

Vallanzasca è stato così condannato per un episodio che fa davvero sorridere rispetto alla sua "carriera criminale" e che, peraltro, per lui ha conseguenze ben peggiori dei dieci mesi di carcere. Sì, perché l'ex bandito della Comasina in pratica si è "giocato" la semilibertà di cui godeva dall'autunno del 2013. 

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