Rapinatore sosia di Zalone "costretto" a mascherarsi durante i colpi. Condannato a 11 anni
La somiglianza con il comico non passava inosservata e così l'uomo ha dovuto sopperire con un trucco. Ma non è bastato
E' talmente simile all'attore e regista Checco Zalone che, per continuare a rapinare, aveva cominciato a coprirsi la faccia con una maschera, perché altrimenti il riconoscimento era "automatico". Questo però non ha impedito alle forze dell'ordine d'incastrarlo e arrestarlo.
E' di mercoledì la notizia che il giovane, un 33enne residente a Pairana di Landriano, tra Milano e Pavia, è stato condannato in Tribunale a 11 anni di reclusione. Il giudice di Pavia Pietro Balduzzi gli ha inflitto la condanna (ma il pm aveva chiesto 14 anni) per i colpi, commessi in varie città lombarde, tra cui Lodi, Cremona e il Milanese.
Una maschera per rapinare
Il ritmo delle rapine (quasi sempre a supermercati) era piuttosto elevato: anche una ogni tre giorni. L'ultimo colpo del sosia di Zalone risale al mese di febbraio del 2017, a Pontenure, con un bottino di 900 euro e la fuga in auto. Proprio l'auto è stata identificata permettendo agli investigatori di arrestare i malviventi nel Piacentino: ovvero il 33enne e un suo complice 44enne lodigiano, quest'ultimo condannato a 7 anni di reclusione.