Boettcher e Levato possono essere genitori? I periti prendono tempo

Prendono tempo, gli psichiatri che devono decidere se Alexander Boettcher e Martina Levato possono essere genitori. Nominati il 22 ottobre 2015 dal tribunale di Milano, non hanno ancora finito il loro lavoro. Spiegano che devono valutare un «numero significativo» di persone coinvolte: non soltanto il padre e la madre ma anche i tre nonni, a cui il bambino potrebbe essere affidato in alternativa alla coppia dell'acido.

Il tribunale, poi, deciderà se iniziare il procedimento di adottabilità oppure affidare il bambino a un familiare, e a chi. 

Boettcher e Levato sono stati condannati a 14 anni di reclusione per l'aggressione a Pietro Barbini, l'ultima della serie. Levato è già stata condannata a 16 anni per quelle a Stefano Savi e Giuliano Carparelli, mentre Boettcher per queste due aggressioni è ancora sotto processo. Il procedimento sul futuro del bambino è separato da quello penale riguardante le accuse di cui devono rispondere i due amanti, tuttavia è evidente che vi sia un qualche legame di fondo circa la valutazione sulla capacità dei due di essere genitori.

L'accusa è tremenda: Boettcher e Levato avrebbero aggredito tre persone (Levato è rea confessa, Boettcher continua a proclamarsi innocente) per una sorta di "vendetta-purificazione" in vista di una nuova vita di coppia. In altre parole, Levato avrebbe sentito il bisogno di purificarsi rispetto a rapporti sessuali precedenti. Ci si è chiesti spesso se questo profilo corrisponde a quello di un buon genitore. Cosa che dovranno chiedersi anche i periti nominati dal tribunale. Secondo gli avvocati che assistono i due e i loro genitori, in questi mesi entrambi si sarebbero dimostrati potenzialmente capaci di genitorialità, in particolare Levato ha fornito il proprio latte per la nutrizione del bambino e - durante gli incontri - è sempre stata "spontanea" e "affettuosa". Basterà?