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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, la solidarietà corre ai ripari: no assembramenti, Pane Quotidiano chiude i suoi centri

Il rispetto dell'ordinanza regionale impone di evitare raduni di persone. Pane Quotidiano, Caritas e Opera San Francesco prendono le contromisure

Il coronavirus blocca anche la distribuzione dei pasti ai poveri da parte delle associazioni di carità. Un effetto sicuramente non voluto dell'ordinanza regionale che, tra l'altro, invita ad evitare gli assembramenti e i raduni, come quelli delle persone che si mettono in coda per ritirare un pasto. Alcune realtà hanno adottato metodi diversi, più "ad personam" come gli appuntamenti, ma la sostanza è che l'ordinanza va rispettata. 

Così, per esempio, Pane Quotidiano ha deciso di chiudere i suoi centri di distribuzione di viale Monza e viale Toscana, attraverso cui normalmente distribuisce circa tremila pasti al giorno. Davanti alle strutture si formano sempre lunghe code e questo, almeno per ora, non è più permesso. Chiude anche la mensa di viale Piave gestita dall'Opera San Francesco, ma in questo caso non si ferma la solidarietà: verranno distribuiti i pasti all'esterno, in modo che le operazioni siano rapide e non si formino code o assembramenti. 

Identica scelta per la Caritas, che chiude le sue mense ma prosegue con la distribuzione del cibo. L'equilibrio è tra il rispetto dell'ordinanza e la necessità di continuare ad assistere, in un modo o nell'altro, chi ha molto bisogno. Così vengono sospese le attività non indispensabili come il doposcuola, e alle famiglie bisognose viene dato appuntamento per la distribuzione del cibo. 
 

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