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Cronaca

Milano, trasporta ovuli di cocaina liquida in pancia: uomo rischia di morire in un hotel

Il 'mulo', un peruviano, è stato soccorso dal 118 all'interno di un albergo. La storia

In Sudamerica li chiamano muli. Un po' perché come i noti incroci tra asini e cavalli sono usati per trasportare della merce. Un po' per schernirli e bollarli come stupidi paragonandoli a dei somari. Questo perché per poche migliaia di euro - la fetta più piccola della torta - mettono a repentaglio la loro vita, ingerendo quantitativi al limite di cocaina, racchiusa meticolosamente in degli ovuli di silicone.

Un pericolo concreto, reale. La notte tra martedì e mercoledì a San Giuliano Milanese un uomo di 45 anni stava per lasciarci le penne. Il 'mulo', un peruviano finora sconosciuto alle forze dell'ordine italiane, è stato soccorso dal personale del 118 all'interno di un albergo al numero 48 di via Lombardia. Alle 3.52 è stato lui stesso ad avvertire i gestori dell'hotel che poi hanno chiamato l'ambulanza.

Gli esplode ovulo di cocaina in pancia: grave

L'uomo è stato poi trasportato all'ospedale di San Donato Milanese in codice giallo: "Intossicato da sostanze pericolose", il riferimento del ricovero. A quanto pare - hanno poi ricostruito i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di San Donato, guidati da Antonio Ruotolo - il 45enne era partito dall'aeroporto di Lima domenica 18. A Milano era arrivato lunedì sera, dopo uno scalo a Madrid. Era poi - evidentemente - riuscito ad eludere i controlli aeroportuali.

Nel suo addome i medici hanno ritrovato 38 ovuli verdi. Ciascuno conteneva cocaina liquida per un peso complessivo di un chilo e mezzo. E' stato sottoposto ad un intervento urgente per rimuovere la droga. Solo per fortuna, solo uno dei pacchettini si è spaccato. Altrimenti - è probabile - la situazione difficilmente sarebbe stata ripresa.

Adesso è ricoverato in terapia intensiva, dove è piantonato dai militari che lo hanno arrestato con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio. Il peruviano non ha parlato ed ha riferito di essersi sentito male nell'attesa di ricevere 'istruzioni' per consegnare la roba. Le indagini dei militari proseguiranno per stabilire quali fossero i contatti del corriere in Italia: a quale 'piazza' fosse destinata la coca.

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