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Cronaca

"Se condividi non è più tuo": la campagna di Pepita Onlus contro il cyberbullismo

Per sensibilizzare ad un uso più attento della propria immagine sui social, ma anche nella vita

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

In una "società liquida" in cui i ragazzi faticano a orientarsi per crescere consapevoli, Pepita Onlus, la cooperativa sociale da sempre al fianco dei giovani per affrontare con loro il disagio evolutivo, lancia la sua nuova campagna di sensibilizzazione.

L'obiettivo è, in realtà, chiamare tutti, adulti e adolescenti, donne e uomini, a una riflessione: recuperiamo il rispetto, verso noi stessi e verso gli altri, salvaguardando la nostra identità nella Vita come nella Rete.

"Negli ultimi due anni", spiega il Presidente di Pepita Onlus, Ivano Zoppi, "ho incontrato oltre 14.000 ragazzi girando nelle scuole in tutta Italia. Ho visto ragazzi aprirsi, raccontarsi: di fronte a un ascolto attento, vivo e concreto di un adulto, molti di loro hanno riscoperto quella voglia e quel bisogno, di relazioni vere. Hanno bisogno di credere di nuovo negli adulti di riferimento". Tra questi il 45% tra i 12 e i 14 anni ha dichiarato che, se fosse vittima o assistesse ad episodi di bullismo o cyberbullismo, non ne parlerebbe con nessuno per tre motivi: paura, "non sono fatti miei", "anche se ne parlo con un adulto credo che non potrebbe fare nulla".

In questo contesto sociale opera Pepita Onlus che ha ideato #IOCLICCOPOSITIVO, un modello d'intervento per coinvolgere ragazzi, famiglie ed educatori in una metodologia attiva, fondata sul "mettere in gioco" vissuti, emozioni, sensazioni ed esperienze personali nella sperimentazione diretta, grazie alla quale i ragazzi recepiscono e fanno propri i concetti divenendone portatori. L'approccio è sempre interattivo e attraverso attività di edutainment (intrattenimento educativo) ciascun ragazzo si sente chiamato a dare il proprio contributo sull'argomento.

Con l'ausilio di alcuni spunti e di giochi di conoscenza - video, immagini, messaggi tratti dalla rete - i giovani riflettono sulla figura del bullo, sulle circostante e sulle possibili reazioni/comportamenti attivabili di fronte a fenomeni di bullismo e cyberbullismo accuratamente scelti e costruiti come esempi dagli operatori di Pepita. Questo permette ai ragazzi di tirare fuori le loro emozioni e, una volta comprese le possibili conseguenze, a cercare delle possibili soluzioni attraverso la condivisione delle esperienze. Nell'era dei social network il passaggio dal reale al virtuale è breve e necessario per far comprendere ai ragazzi anche l'importanza della tutela della loro identità fuori e dentro la Rete.

Ogni giorno fatti di cronaca che riportano di atti di cyberbullismo tra teens, fanno riferimento alla potenza dei social network nella diffusione di immagini e video, talvolta offensivi, altre hard. La condivisione è in un click e una foto diventa di dominio pubblico. La reputazione si gioca in pochi attimi. E su Internet è per sempre.

#SafeSelfie: pensa prima di condividere.

Guarda il video e condividilo.

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