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Cronaca Corbetta

Porta il figlio agli allenamenti durante l'orario di lavoro: dipendente comunale licenziato

È successo a Corbetta, nel milanese. Licenziati due dipendenti comunali

È uscito tre quarti d'ora prima dagli uffii del Comune di Corbetta, dove lavorava, per portare suo figlio — affetto di disabilità — agli allenamenti di rugby a Milano. Non aveva chiesto alcun permesso, anzi: aveva lasciato il badge sulla scrivania e un collega lo aveva timbrato al suo posto. Scoperto in metropolitana dal presidente del consiglio comunale aveva persino cercato di vendergli delle mozzarelle, rivelando così di avere anche una sorta di secondo lavoro. Risultato? È stato licenziato insieme al suo collega. È successo a Corbetta, comune dell'hinterland milanese. 

L'uomo non ha accettato il provvedimento, anzi: ha fatto ricorso al tribunale del lavoro. Non è servito a nulla, i giudici hanno dato ragione al Comune. Un risultato non scontato, anche perché in diversi casi il tribunale si schiera dalla parte del dipendente e casi simili si concludono con il reintegro. Non in questo caso: il giudice Di Leo ha sancito la correttezza del procedimento disciplinare non solo sotto il profilo formale ma soprattutto sotto il profilo sostanziale.

"Non è mai una vittoria per nessuno quella che si conclude con un licenziamento di un dipendente - sottolinea amareggiato il sindaco Marco Ballarini - ma come Amministrazione abbiamo sempre sostenuto che non ci sarebbe stata alcuna tolleranza nei confronti dei disonesti che tirano a campare sulle spalle dei lavoratori seri. Per nostra fortuna, la grandissima parte dei dipendenti del municipio di Corbetta è integra e onesta, ed è proprio per tutelare queste persone e i cittadini che pagano le tasse che non possiamo più tollerare la furbizia, che definirei una vera e propria truffa. Il messaggio è chiaro: Corbetta è diversa, qui la disonestà non è tollerata”.

Corbetta, vigilessa al bar durante l'orario di lavoro: sospesa

Un caso simile si era presentato lo scorso 27 giugno quando un'agente della polizia locale aveva timbrato alle 13.19 poi era andata al bar di fronte al Municipio ed era rientrata dopo dieci minuti. Proprio in quel lasso di tempo si era consumata un'emergenza: una persona ubriaca aveva iniziato a urlare minacce di morte nei confronti del sindaco e di alcuni dipendenti comunali. L'agente che sarebbe dovuta intervenire non si trovava, quando è rientrata è stata convocata con un procedimento disciplinare. Epilogo? Dieci giorni di sospensione.

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