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Cronaca

«Perchè mio figlio Down non può fare i giochi di Gardaland?»

Un padre scrive su Facebook la sua indignazione: "Mi hanno dato un depliant, poi all'esterno delle attrazioni i cartelli non parlavano di divieti a disabili". Il parco, contattato da MilanoToday, ha promesso una risposta

Gardaland avrebbe negato l'ingresso a un 32enne disabile. La notizia sta facendo il giro della rete perché il padre, Daniele Tornar, l'ha pubblicizzata su Facebook.

Secondo il racconto dello stesso Tonar, che nella vita è medico di base, il 22 settembre lui e il figlio Davide si sono recati nel famoso parco divertimenti.

Gli addetti l'avrebbero accolto nell'ufficio per disabili della struttura, dove gli avrebbero consegnato un depliant con apposite regole, in particolare elencando i giochi a cui poter accedere e quelli a cui non poter accedere.

Di qui un acceso diverbio con gli addetti del parco. Tornar, sempre stando al suo racconto, avrebbe anche chiamato i carabinieri. "Sui cartelli fuori dai giochi - scrive - non c'erano proibizioni per le persone down. Mi sono scontrato con loro, ho chiamato i carabinieri e li ho accusati di discriminazione".

Interpretando la vicenda, quindi, la discriminazione starebbe nelle regole scritte sul depliant non corrispondenti con i cartelli posizionati nei pressi delle attrazioni.

MilanoToday ha contattato Gardaland, l'azienda si è riservata una risposta ufficiale per le prossime ore.

 

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