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Cronaca

Documenti falsi di qualunque tipo: arrestati due stranieri

I due, entrambi 45enni, falsificavano ogni genere di documenti. Le indagini

Fabbrivacano documenti falsi, tra passaporti, permessi di soggiorno e altro ancora. Sono stati arrestati a Milano dalla polizia successivamente alle indagini condotte dalla Digos e dal commissariato Villa San Giovanni: indagini che, partite separatamente da due fonti diverse, alla fine si sono congiunte nella direzione dei due marocchini finiti in manette. La Digos, in particolare, da agosto indagava su un gruppo di marocchini che avevano sviluppato l'attività di falsari in Italia; il commissariato stava a sua volta indagando su falsari stranieri.

Documenti Falsi a Milano

I due falsari hanno 45 anni e rispondono di possesso e fabbricazione di documenti falsi, ricettazione di documenti rubati ed alterazione di titoli di soggiorno. Sono stati arrestati martedì 13 dicembre in flagranza di reato, subito dopo avere individuato e fermato un acquirente, L.A., marocchino di 31 anni appena sbarcato in Italia. 

Nei due appartamenti, entrambi a Milano, sono stati sequestrati passaporti, permessi di soggiorno, patenti, tessere magnetiche "vuote", marche da bollo, stampanti e contrassegni assicurativi in bianco. Il materiale è al vaglio della polizia scientifica.

Si tratta di materiale che conteneva diversi errori di ortografia, quindi non "perfetto", ma capace comunque di trarre in inganno (soprattutto se senza errori). I permessi di soggiorno ad esempio non erano mai totalmente falsi ma avevano una scadenza diversa, cosa che, ad un controllo di polizia di tipo normale, può sfuggire.

I due arrestati vivevano insieme in un appartamento di via Asiago, mentre al fratello di uno dei due risulta intestato un altro appartamento di viale Ungheria. In entrambi gli appartamenti gli agenti hanno trovato il materiale per falsificare documenti di ogni tipo: carte d'identità e patenti (che "valevano" fino a 350 euro) ma anche passaporti marocchini (valore fino a 700 euro) o italiani (che potevano costare anche 3.500 euro) e poi ancora assicurazioni per automobili e permessi di soggiorno.

L'approccio con i clienti avveniva prevalentemente nella zona del consolato marocchino a Milano: i due intercettavano i possibili interessati, mostravano loro dal cellulare le immagini di quanto avrebbero potuto fare e si accordavano. La stampa del documento falso poteva avvenire anche in giornata.

I clienti marocchini "puntavano" soprattutto ad avere documenti che permettessero loro di restare in Italia con relativa tranquillità. La maggior parte della clientela però non era marocchina ma straniera di altre nazioni: in questo caso, generalmente si trattava di persone che vedevano l'Italia come un punto di transito verso la "Terra Promessa" (nome dell'operazione di polizia) rappresentata dai Paesi della Scandinavia. Non mancavano, infine, anche clienti italiani.

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